Tarantelle. Le rose (e lo scudiscio) di Bassolino: “De Luca e Renzi? Votati e sostenuti ma…”

Antonio-BassolinoBassolino va in radio e nell’intervista rilasciata a “Un giorno da Pecora”, rubando metafore al calcio e al Napoli, dichiara, ribadendo un concetto che già aveva spiegato non troppo tempo fa, di non voler fare il Maradona ma di preferire la serenità della panchina e si dice tentato dal fare il “Sarri” per la città. Boccia De Magistris (gli dò un 4) e incassa le accuse di Lettieri, candidato più che in pectore per Forza Italia, che liquida rapidamente il discorso sul Viceré “Napoli non ha bisogno di politicanti e populisti”.

Antonio Bassolino si rilancia e va a Radio Due dove mette nero su bianco la sua voglia di riprendersi la città di Napoli. Stavolta, però, Bassolino vuole farlo in maniera diversa, più tranquilla e “saggia”. Ai microfoni della trasmissione “Un giorno da pecora” è tornato sulle metafore pallonare che tanto gli stanno a cuore: “Sono stato un Maradona nel ’93 quando sono stato eletto sindaco ora serve un Sarri, un allenatore per i giovani. Io spero di vincere, come spero che lui porti il Napoli allo scudetto”. Intelligenti pauca. Glissa abilmente, poi, sulle domande spinose eppure non sta lì a lesinar colpi. Con Renzi (“Lo voto e lo sostengo, ma non sono renziano: non appartengo nè a gruppi nè a correnti”) e De Luca (“Rapporti normali, l’ho votato e sostenuto alle regionali anche se ho sempre detto che non era il caso si candidasse”) utilizza la stessa tecnica che Mario Castellani consigliava a Totò,  imperatore di Capri, per conquistare le donne: quella rosa in una mano e dello scudiscio nell’altra.

Intanto Forza Italia continua ad organizzarsi alla pugna partenopea. Antonio Lettieri, ipse dixit, è il candidato da quattro anni e sei mesi  e vuole prendersi la rivincita sul sindaco uscente Luigi de Magistris che, al ballottaggio, lo sconfisse largamente con oltre il 65% dei consensi. Lettieri, incalzato su Bassolino non ha accettato il duello ma ha preferito andarci giù duro d’artigliera, contro tutti: “Napoli non ha bisogno di politicanti e populisti”. E intanto si lavora alla coalizione unitaria del centrodestra.

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