Tv. Perché vedere “I grandi della letteratura italiana” curato da Camurri su Rai5

31558Da dove dovrebbe ripartire la scuola? Da Camurri; che non è una landa desolata della maremma, ma il nome di un ottimo divulgatore (ahimè, così si chiamano!) che ogni lunedì compie un piccolo miracolo su Rai 5. Ci parla di letteratura in prima serata. Operazione scomoda e non priva di insidie. Il rischio di scivolare nella pedanteria o nella superficialità è infatti sempre dietro l’angolo. Da Vittorio Gasmann in poi, operazioni simili ne sono state tentate, ma anche quando il risultato era discreto, i suddetti non rinunciavano a forme esplicite di egotismo in modo da mettere sempre in secondo piano i contenuti.

Gasmann che legge Leopardi è infatti un ossimoro. Anche se avesse letto l’elenco telefonico (e lo ha fatto!) su tutto quanto risaltava la sua fisicità, il tono e le variazioni della voce. Era parte in causa in quanto seppur inconsapevolmente si sentiva in dovere di dare prova delle capacità. Emergeva la posa attoriale e di Leopardi non restavano che residui. E’ capitato con lui ma anche con altri.

Edoardo Camurri

Edoardo Camurri sta quasi dietro le quinte. Forse perché non essendo un attore, da quel punto di vista non può sentirsi sotto esame. Si limita a tenere le fila biografiche del personaggio la cui opera è invece decifrata da esperti, in genere professori universitari. Prima Dante; poi Boccaccio, Petrarca, Manzoni e tutti gli altri. Una puntata per ognuno. Il tutto in meno di un’ora, proprio come una lezione di liceo ma costruite, appunto, in un perimetro finalmente divulgativo, quasi didascalico. In questo modo è garantita competenza nella esegesi ed un approccio chiaro. E di questi tempi, non è poco.

Da una parte, con Camurri, il racconto si muove tra profumi, paesaggi, peripezie e amori del personaggio in questione e dall’altra, grazie ai docenti, si scava nei meandri della poesia o della prosa per scarnificarla da facili accademismi e renderla nuda, priva di spigolosità e asciutta nella sua essenza. E’ pur vero che quando pronuncio giudizi sulla scuola sono poco credibile perché rappresenta una di quelle istituzioni che mi hanno dato sempre noia. Solo a ripensare talune atroci lezioni, ancor oggi mi viene da sbadigliare. Ma queste puntate di Camurri sono dei piccoli gioielli televisivi da non perdere. Lezioni originali ed efficaci con docenti che, per una volta, sono sintetici senza essere superficiali o banali. Filmati che perciò andrebbero riproposti integralmente nelle aule scolastiche.

Un unico neo: le brevi letture affidate a Licia Maglietta che, in altre occasioni ha mostrato la sua bravura, ma in questo caso scivola in una eccessiva sofisticheria recitativa. Una litania sussurrata e spesso indecifrabile oltre che incomprensibile.

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Luigi Iannone

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