Tarantelle. De Magistris va alla guerra dell’acqua, De Luca sbuffa e Bassolino sogna

de magistrisL’approvazione della legge regionale sul ciclo delle acque non ha urtato solo il M5S. Anche il sindaco di Napoli uscente Luigi De Magistris prepara battaglia e si appresta alla battaglia dei ricorsi mentre il Pd rifà la segreteria, tenendo al minimo indispensabile la partecipazione dei deluchiani e Antonio Bassolino si fa ombra sempre più ingombrante per le prossime amministrative partenopee.

L’acqua salata di De Luca ha spronato l’animo rivoluzionario dell’arancione inquilino di Palazzo San Giacomo, Luigi de Magistris. Sulle battaglie dei beni comuni ha costruito gran parte dell’unità e della coesione nell’area a sinistra del Pd (una volta occupata da Idv e oggi seriamente insidiata dai Cinque Stelle) e la scelta del governatore non può lasciarlo indifferente. Ha già preparato un ricorso e, statene certi, su questo giocherà parte (decisiva) dell’antipasto di campagna elettorale. Il dato, attualmente, è questo: De Magistris marca le distanze dal Pd deluchiano e strizza l’occhio ai delusi, gli scontenti, gli arrabbiati che fecero la sua fortuna (elettorale) l’ultima volta. Lo sceriffo, intanto, continua a manganellare come un forsennato. Dopo il caos in consiglio regionale ha lasagnato i grillini (“squadristi”) e ha mandato seggiate al suo stesso partito (“gli imbecilli stanno anche nel Pd”). Nel frattempo, laboriosa e minuziosa gestazione ha portato alla luce la nuova segreteria politica democratica campana. Prima senza riferimenti deluchiani, poi le aggiunte (in corsa?) del fedelissimo (e suo vice in giunta) Bonavitacola e del presidente del gruppo consiliare Mario Casillo. Dentro, dicono i dem, in ossequio alla carica istituzionale rivestita.

E Bassolino elogia il sindaco di Bogotà (ricandidato dopo 14 anni)

E mentre infuria tutto ‘sto frastuono, Antonio Bassolino lancia nell’etere la suggestione colombiana. “È stato negli anni novanta un ottimo sindaco di Bogotà. Dopo 14 anni si è ricandidato e ha vinto nettamente. Buon lavoro e Enrique Penalosa”. Ecco, l’ultimo mandato del Vicerè di Afragola spirò nel 2000, quindici anni fa. Auspicio, lapsus facebookiano o stavolta fa sul serio?

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Giovanni Vasso

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