L’enciclica. Papa Francesco: serve una “conversione ecologica”

Enciclica (2)Proprio alla vigilia della storica visita in Piemonte, sua terra d’origine, è stata resa pubblica l’enciclica “Laudato sì”, scritta tutta di suo pugno da Papa Francesco.

Per Bergoglio il mercato “crea un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti”, ma questo non può essere il “paradigma” di vita dell’umanità.

Il Santo Padre auspica fortemente un cambiamento di “stile di vita”. Già il “salvataggio a ogni costo delle banche è stato fatto pagare alla popolazione”, ha voluto sottolineare il Pontefice.

Il monito, o meglio la bacchettata, è sin troppo chiara: oggi non facciamo pagare ai popoli il prezzo della crescita ad ogni costo, “rallentiamo il passo”.

“L’approccio ecologico sia anche sociale”

Papa Bergoglio rivolge un doppio appello per una “conversione ecologica”, perché si protegga “la casa comune”, controllando surriscaldamento climatico e altri danni ambientali, ma anche affinché si cambi modello di sviluppo, per i “poveri” e “per uno sviluppo sostenibile e integrale”. Il degrado ambientale che colpisce soprattutto gli “esclusi” – ha scritto – sembra una “appendice” nelle discussioni di tanti “professionisti, opinionisti, mezzi di comunicazione e centri di potere” lontani dalle aree interessate, “senza contatto diretto coni loro problemi. Ma l’approccio ecologico deve essere anche sociale”.

“Servono istituzioni internazionali più forti”

“L’esaurimento di alcune risorse” – continua il Pontefice – crea “uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni”. E d’altra parte “la guerra causa sempre gravi danni all’ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, i rischi diventano enormi pensando a armi nucleari e biologiche”. Invertire il degrado ambientale e creare sviluppo sostenibile rende “indispensabile lo sviluppo di istituzioni internazionali più forti e efficacemente organizzate”.

“Reti comunitarie contro il degrado e l’iniquità”

L’auspicio di Papa Francesco è che “ai problemi sociali si risponda con reti comunitarie”. L’ex arcivescovo di Buenos Aires ricorda che i singoli “possono perdere la capacità e la libertà di vincere la logica della ragione strumentale e finiscono per soccombere a un consumismo senza etica e senza senso sociale e ambientale”. Serve, scrive, una reale “alleanza umanità-ambiente”.

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