Putin, come riportano i maggiori quotidiani nazionali, ha snocciolato cifre e tratteggiato scenari derivanti dalla guerra triangolare, Mosca-Washington-Bruxelles: “Se le sanzioni contro la Russia non saranno ritirate, le imprese italiane perderanno contratti per un miliardo di euro. Noi potremmo trovare altri partner, ma sarebbe un peccato rinunciare alla collaborazione con l’Italia”.
E ancora: “Stiamo portando avanti molti progetti nel campo delle tecnologie e in quello militare. Le sanzioni vanno eliminate o modificate per sostenere le aziende che vogliono collaborare con noi”.
Matteo Renzi non si sbilancia e cerca una mediazione che difficilmente riuscirà a portare a termine. La reazione del premier italiano somiglia più a chi cerca di dare un colpo al cerchio e un altro alla botte. Intanto Mosca fa sul serio mentre i dati sull’agroalimentare diffusi dalla stampa economica parlano chiarissimo: i russi, obtorto collo, stanno virando sul “falso” made in Italy. Al parmigiano non rinunciano, a costo di comprare il “parmiggiano”. Danno, beffa e sfottò finale.