Veneto. Guerra Tosi-Zaia, il giallo del web e il contrattacco del sindaco a Salvini

Garda-tosiIl Veneto si tinge di giallo, il caso Tosi continua a tener banco e si arricchisce di una nuova puntata: il mistero del sito web “prenotato”. La storia è questa: il sindaco di Verona, fatto noto, litiga con l’estabilishment leghista “reo” di voler imporre, da Milano e in dispregio all’autonomia veneta, il governatore uscente Luca Zaia come candidato unico e perciò s’arma di coraggio e voti e decide di scendere autonomamente in campo. Ieri Dagospia pubblica un aggiornamento che deflagra manco fosse una bomba atomica. Flavio Tosi aveva già acquistato il dominio “tosipresidente.it” tradendo, secondo le ricostruzioni giornalistiche, una lunga e laboriosa preparazione alla clamorosa rottura con Matteo Salvini. E tanto per metterci il carico, una parte della Lega ha cominciato a diffondere la notizia secondo cui i sostenitori di Tosi avrebbero già messo il cappello sugli spazi elettorali per i manifesti.

Questa è la (prima) campana. Poi c’è quella di Tosi.

Dai social, il “ribelle” si difende e contrattacca. È tutta una montatura, solo bufale. E presenta, a suo discarico, tutta una serie di prove. Come l’ammissione di “colpa” del signor Alessandro Scardino che ha rivolto a Dagospia un accorato ringraziamentO: “Ringrazio per l’inaspettata pubblicità ricevuta! Da anni, occupandomi di comunicazione su web e di social, acquisto domini internet, a titolo personale o per la mia società. La cosa è più che normale per chi fa il mio lavoro: si prova ad anticipare i tempi, qualche volta va bene e qualche altra no.  Dieci giorni fa mi sono proposto al Comitato Elettorale di Flavio Tosi portando in dote oltre alla precedente esperienza in molte sue campagne elettorali, anche il dominio www.tosipresidente.it (oltre a www.tosigovernatore.it e tanti altri siti simili che potevano essere utilizzabili). Questa volta però mi hanno comunicato che utilizzeranno un’altra agenzia (infatti la grafica che vedo in rete non è realizzata da noi), perciò abbiamo già iniziato la procedura per la cessione del sito al Comitato Elettorale. Sono processi normali per chi fa questo lavoro, forse meno per chi non ne conosce le modalità”.

Tosi, perciò, ha potuto lanciarsi in un’ardita sortita ribattendo alle (altre) accuse leghiste: “Il contratto per affiggere i miei spazi elettorali è stato siglato questa mattina. L’affermazione secondo cui io avrei prenotato gli spazi per i manifesti elettorali già da due mesi, quindi, è l’ennesima balla di Salvini; si vede che la paura fa novanta se stanno addirittura diffondendo notizie false. Tant’è vero che per gli spazi di pubblicità elettorale occupati da gigantografie e quant’altro di Zaia, che hanno praticamente monopolizzato il Veneto intero, stanno spendendo una cifra colossale, non meno di mezzo milione di euro finora e presumibilmente un milione di euro alla fine di aprile, termine del periodo del contratto di affissione. Oltre a questa balla, da quelle parti stanno montando e fanno circolare anche la bufala del sito “Tosipresidente” pronto da un mese che, come chiarito dal proprietario che ha registrato quel dominio internet, Alessandro Scardino, non è nella mia disponibilità”.

La guerra leghista per il dominio del Veneto è appena cominciata. Mentre Ladylike Alessandra Moretti, sorniona e silente, spera che i due campioni si ammazzino a vicenda facendo avverare così la maledizione del proverbio che lascia godere il terzo immobile fra i due litiganti.

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Giovanni Vasso

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