Originario del sud e trapiantato a Bologna, Coliandro è un poliziotto goffo e casinista, innamorato dei film dell’ Ispettore Callaghan e di altri action movie americani. Politicamente scorretto, ignorantissimo, maschilista, detesta le colleghe in divisa (gli ispettori Balboni e Bertaccini) con le quali però cerca sempre di stabilire un rapporto, il più delle volte con esiti disastrosi. Malgrado la diffidenza dei superiori, in particolare dall’algida dottoressa Longhi (Veronica Logan), riesce a portare a termine casi delicatissimi nei quali si trova casualmente invischiato.
E’ forse proprio questa la chiave dell’intera serie: nonostante il commissario De Zan (il doppiatore Alessandro Rossi) lo assegni per punizione allo spaccio o all’odiato ufficio scomparsi (“Mi sembra di stare a Chi l’ha visto!”), Coliandro finisce in mezzo ad intrighi di ogni genere, situazioni che peraltro si ricollegano a temi di scottante attualità come lo sfruttamento della prostituzione, le extraordinary rendition (arresto e detenzione illegali da parte di servizi segreti, come quello di Abu Omar), o che ricostruiscono le realtà giovanili del capoluogo emiliano.
Celebre la prima puntata della quarta stagione, Sempre Avanti, dedicata all’universo “nero”, tra ragazzi duri ma onesti che loro malgrado lottano per sopravvivere contro mille avversità e vecchi e cattivi “maestri” coinvolti in traffici loschi. L’episodio scatenò qualche polemica causa la partecipazione quale guest della band oi! Legittima Offesa. Ma d’altronde anche i Legittima fanno parte di quella Bologna odio e amore dell’ispettore, così come d’altronde ne fa parte l’icona folk Beppe Maniglia per il quale, nella stessa puntata, l’ispettore manifesta vivo apprezzamento.