Tv. Torna l’ispettore Coliandro anti eroe della Bologna underground

coliandro“Sì, senti Squadra Mobile, sbrigati bambina” è una delle battute più ricorrenti dell’ Ispettore Coliandro fiction trasmessa dalla Rai tra il 2006 e il 2010.  Creatura letteraria di Carlo Lucarelli comparsa per la prima volta nel 1991 nel racconto Nikita (nel quale era sovrintendente e non ispettore), Coliandro (Giampaolo Morelli)  è diventato noto al grande pubblico grazie ai Manetti Bros (Zora la Vampira, ndr). Dopo quattro anni di assenza l’investigatore pasticcione della “Mobbile” potrebbe tornare sul piccolo schermo entro il nuovo anno, con 12 episodi da 50  minuti. A comunicarlo sono gli stessi autori della serie, in una nota che compare sul sito (coliandro.it).

Originario del sud e trapiantato a Bologna, Coliandro è un poliziotto goffo e casinista, innamorato dei film dell’ Ispettore Callaghan e di altri action movie americani. Politicamente scorretto, ignorantissimo, maschilista, detesta le colleghe in divisa (gli ispettori Balboni e Bertaccini) con le quali però cerca sempre di stabilire un rapporto, il più delle volte con esiti disastrosi. Malgrado la diffidenza dei superiori, in particolare dall’algida dottoressa Longhi (Veronica Logan), riesce a portare a termine casi delicatissimi nei quali si trova casualmente invischiato.

E’ forse proprio questa la chiave dell’intera serie: nonostante il commissario De Zan (il doppiatore Alessandro Rossi) lo assegni per punizione allo spaccio o all’odiato ufficio scomparsi (“Mi sembra di stare a Chi l’ha visto!”), Coliandro  finisce in mezzo ad intrighi di ogni genere, situazioni che peraltro si ricollegano a temi di scottante attualità come lo sfruttamento della prostituzione, le  extraordinary rendition (arresto e detenzione illegali da parte di servizi segreti, come quello di Abu Omar), o che ricostruiscono le realtà giovanili  del capoluogo emiliano.

Celebre la prima puntata della quarta stagione, Sempre Avanti, dedicata all’universo “nero”,  tra ragazzi duri ma onesti che loro malgrado lottano per sopravvivere contro mille avversità e vecchi e cattivi “maestri” coinvolti in traffici loschi. L’episodio scatenò qualche polemica causa la partecipazione quale guest  della band oi! Legittima Offesa. Ma d’altronde anche i Legittima fanno parte di quella Bologna odio e amore dell’ispettore, così come d’altronde ne fa parte l’icona folk Beppe Maniglia per il quale, nella stessa puntata, l’ispettore manifesta vivo apprezzamento.

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Marco Petrelli

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