F1. Dietro il podio di Leclerc, la Ferrari prova a rialzarsi

Il monegasco, brillante nelle qualifiche, ha limitato i danni, regalando a sé e alla sua squadra un podio che fa morale

Il Gran Premio dell’Azerbaigian 2023 ha visto vincere Sergio Perez, con Verstappen secondo a completare la doppietta Red Bull.

Charles Leclerc, terzo, ha regalato a Maranello il primo podio del 2023.

Un terzo posto, quest’ultimo, che – al netto dell’aspetto simbolico e del morale – ha certamente rappresentato un passo in avanti nel risultato, per quanto lo stesso non si possa dire per la prestazione.

La SF-23 a Baku, in effetti, ha nuovamente lottato con Aston Martin e Mercedes (sopravanzandole entrambe con il monegasco, mentre Sainz è arrivato quinto dietro Alonso e davanti a Hamilton, Stroll e Russell), piuttosto che con le due Red Bull.

Nulla di nuovo rispetto a quanto si è visto finora, lasciando da parte qualche piccola variazione sul tema.

 

Tra qualifiche e gara

La vettura italiana va molto meglio sul giro secco (ossia in qualifica), che non in gara, ma questo lo si già era capito alla ‘prima’ in Bahrein.

Quello di Baku è un cittadino atipico – una sorta di crasi tra Monaco, Montreal e Monza – con due lunghi rettilinei e una serie di curve molto lente, che richiedono trazione e buona direzionalità.

Del tutto assenti, invece, grandi curvoni in appoggio da alto carico aerodinamico.

Ciononostante, un poco come avvenuto in Australia, la gara azera è stata soprattutto impostata per gestire la gomma più dura.

Leclerc ha primeggiato in entrambe le sessioni di qualifica (del venerdì e del sabato), ma sul passo gara la Ferrari non è stata brillante.

Basti semplicemente citare un dato: nel Gran Premio, mediamente, la vettura di Maranello ha preso dalla Red Bull un distacco di sei decimi al giro, con i serbatoi pieni

Quando poi, nelle tornate finali, in pista si girava con serbatoi più scarichi – e con la certezza che gli pneumatici avrebbero tenuto – il ritmo degli inseguitori si è velocizzato e il divario è sceso a circa due decimi.

Il punto, però, è che Perez e Verstappen avessero ormai fatto il vuoto, impossibili da raggiungere.

A riprova della ‘forbice’ tra Leclerc e i due battistrada, si assuma la ripartenza lanciata del giro 14, dopo la Safety Car, dunque con i distacchi azzerati.

Ebbene, in questa porzione di gara, ossia nella prima finestra di rodaggio, assestamento e equilibrio nel funzionamento stesso della gomma dura nuova (alla ricerca della corretta sintesi tra prestazione e gestione), il distacco sul giro ha raggiunto il secondo per tornata.

Per l’esattezza, al momento del confronto in curva 3 tra Verstappen e Leclerc (dello stesso giro 14), il pilota della Ferrari è a circa 1” dal capofila Perez.

All’inizio della tornata numero 31, dopo il passaggio delle tre vetture sul traguardo – e con la classifica che recitava Perez, Verstappen, Leclerc – il monegasco pagava 13”9 a Verstappen e 16”2 dal messicano.

Un responso impietoso.

 

L’anomalia del fine settimana

Ora, oltre alla pista, la grande anomalia dell’evento è stata proprio la nuova organizzazione dello stesso.

Il Gran Premio si è corso “alla cieca”.

Persino la Pirelli aveva previsto delle tattiche che poi nel giorno della gara non sono state pienamente rispettate.

Senza dubbio, l’asfalto non era granché abrasivo, ma che Hulkenberg e Ocon abbiano fatto pressoché l’intero Gran Premio con lo stesso treno di gomme Hard montato alla partenza (per loro, dai box), non è certamente passato inosservato.

L’aver avuto una sola sessione di libere – di un’ora – non ha aiutato; con così poco tempo, è infatti impossibile provare, aggiustare, confrontare dati e i piloti si sono ritrovati in pista senza davvero conoscere fino in fondo le loro vetture, gli pneumatici e il loro comportamento.

Il gran numero di testacoda, lunghi e uscite, è stato imputabile anche a questo.

Con così poche ore di lavoro pregresse in macchina e con le tante incognite, alla fine, nello stesso Gran Premio tutti si sono limitati a portare a casa il massimo possibile, senza strafare e senza cercare recuperi o sorpassi impossibili.

La Formula 1, comunque, non ha tempo di fermarsi e tornerà in pista già nel prossimo fine settimana per il Gran Premio di Miami, primo dei tre eventi stagionale negli Stati Uniti d’America.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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