Marino Micich: “Un senatore a vita per gli esuli istriano-dalmati e fiumani. Per ricordare”

Il dialogo di Barbadillo.it con lostorico e direttore dell’Archivio-Museo storico di Fiume, della Società Studi Fiumani

Marino Micich

In occasione del Giorno del Ricordo 2023, Barbadillo.it ha lanciato una proposta per superare le ferite del novecento nel confine orientale: “È tempo che l’Italia abbia un senatore a vita esule istriano-dalmata”. L’iniziativa nasce per dare finalmente voce, cittadinanza e rappresentanza nelle Istituzioni, ad un mondo che ha subito atrocità di ogni genere e per porre un rigido argine ai veleni dei negazionisti. 

Di qui la necessità di coinvolgere prioritariamente le associazioni che, da decenni, a presidio della Memoria, si battono per i diritti dei tanti nostri connazionali. Qui il dialogo con Marino Micich, storico e direttore dell’Archivio-Museo storico di Fiume, della Società Studi Fiumani.

Micich, ci descrive la Società Studi Fiumani ed il ruolo che svolge l’Archivio-Museo storico di Fiume?

 “La Società di Studi Fiumani con il suo Archivio Museo storico di Fiume compie quest’anno 100 anni di vita e il 10 febbraio 2023 c’è stata da noi la visita del Ministro della Cultura Sangiuliano, che ha parlato anche di voler promuovere la costituzione di un Museo nazionale dell’Esodo giuliano dalmata e delle foibe. La Società di Studi Fiumani fu costituita a Fiume nel 1923 e poi risorse nel 1960 a Roma, dopo l’esodo dalla città di circa 38.000 fiumani provocato dalle autorità comuniste jugoslave a guerra finita. Invece, l’Archivio Museo storico di Fiume fu rifondato nel 1963 dalla Società di Studi Fiumani sempre a Roma, nell’ambito del quartiere giuliano-dalmata e quest’anno la struttura compie i suoi primi sessant’anni. Il ruolo svolto dalle due istituzioni riconosciute dalla legge 92/2004 che ha istituito «Il Giorno del Ricordo», è quello di promuovere studi e ricerche sulla storia fiumana, istriana e dalmata con particolare riferimento alla tragica vicenda del lungo esodo dei fiumani, istriani e dalmati iniziato dopo il 1945 e protrattosi fino al 1958. Un altro filone di ricerca sono le vittime italiane delle foibe e dei campi di concentramento jugoslavi a guerra finita. Il nostro ente culturale promuove anche il dialogo culturale con la città di origine Fiume (Rijeka-Croazia) sin dal 1990, dopo il crollo del Muro di Berlino e l’inizio della crisi in ex Jugoslavia. Molto importante è anche l’attività di divulgazione storica presso le scuole di ogni ordine e grado, che visitano l’Archivio Museo di Fiume regolarmente”.

Che ne che pensa della iniziativa promossa da Barbadillo affinché a Palazzo Madama ci sia un senatore a vita indicato da Sergio Mattarella tra gli esuli istriano-dalmati?

“Si tratta senza dubbio di una nobile iniziativa che spero venga promossa dal nuovo governo presieduto da Giorgia Meloni e caldeggiata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

Come sostenere questa proposta?

“L’iniziativa va portata avanti con la partecipazione e il consenso del mondo associativo dell’esodo giuliano dalmata presente in Italia. Ci sono almeno quindici associazioni ancora molto attive: da Trieste a Roma e in altre parti d’Italia. Gli esuli vogliono un atto di giustizia morale e non rivendicano le proprie terre, ma il diritto di non essere dimenticati e le loro memorie tutelate. Questo sì!”.

A suo parere il mondo giuliano e dalmata rappresentato dalle varie associazioni potrà all’unanimità sottoporre un nome o una rosa di nomi all’attenzione del Capo dello Stato cui spetta la decisione della nomina?

“Sono sicuro che le associazioni degli esuli saranno in grado di proporre una rosa di candidati a tale nomina. In questo clima politico mutato e più sensibile alla vicenda tragica degli oltre 300.000 esuli istriani, fiumani e dalmati, credo sia realmente possibile che ci sia la nomina di un senatore a vita anche per la nostra comunità, testimone di tragedie molto gravi e spesso ancora oggi negate”.

@barbadilloit

Michele Salomone

Michele Salomone su Barbadillo.it

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