Se la Meloni sbaraglia le riserve dei media esteri sul governo di destra-centro

La giravolta dei quotidiani internazionali: dalla sorpresa a settembre all'attuale riconoscimento dell'autorevolezza italiana

Giorgia Meloni sul Sunday Times

Durante e dopo le ultime elezioni italiane sui giornali brits: foto del duce con l’elmetto che saluta romanamente e quella delle piazze italiane che contraccambiano il saluto. Gli Inglesi temono che la destra di oggi possa rinnovare quel passato. Al “paziente Italia” dedicano foto giganti. In quella del Financial Time del 22 ottobre 2022 una fotogenica Meloni sembra sbuffare o fischiare (?), come per dire: “Ma basta!” alla sua destra col suo sorriso stereo, Berlusconi.
Così Amid Kazmin su Financial Time: “La nomina di Meloni segue una settimana di aspro rancore all’interno della sua alleanza di destra sull’assegnazione degli incarichi ministeriali…In note scritte catturate da un fotografo, l’86 enne ex presidente del Consiglio ha descritto Meloni come “qualcuno con cui non vai d’accordo”…Meloni è entrata in politica nel 1992…Negli anni successivi acquista notorietà per i discorsi infuocati anti-Bruxelles e per i suoi attacchi agli “speculatori finanziari globali” accusati di cercare di trasformare gli italiani in “schiavi”…poi ha cercato di ammorbidire la sua immagine e rassicurare gli elettori italiani, le capitali dell’UE e gli investitori internazionali.” 

Su Euractiv.com with Reuters del 23 settembre 2022: “Il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen ha avvertito l’Italia delle conseguenze se dovesse allontanarsi dai principi democratici, lanciando una minaccia appena velata in vista delle elezioni…I commenti hanno evidenziato la preoccupazione in alcune capitali europee per le prossime elezioni e suggerito che i rapporti tra Bruxelles e Roma potrebbero diventare turbolenti se Meloni e i suoi partner otterranno la vittoria.

 il 22 settembre 2022 alla Princeton University, rispondendo a una domanda se ci fossero preoccupazioni in vista delle prossime elezioni in Italia, von der Leyen ha detto: “Se le cose vanno in una direzione difficile, ho parlato di Ungheria e Polonia, abbiamo gli strumenti”, ha aggiunto. Matteo Salvini ha denunciato i suoi commenti come “vergognosa arroganza”. “Che cos’è, una minaccia?” ha scritto su Twitter. “Rispetta il voto libero, democratico e sovrano del popolo italiano!”
Vittoria Costanza Loffi, 26 settembre 2022 su Affariinternazionali: “Le principali testate internazionali analizzano l’impatto e le conseguenze di questo nuovo assetto politico spostato a destra, concentrandosi sulla già manifestata vicinanza del centro destra ai governi di Ungheria e Polonia, sul rischio del ritorno del fascismo e sulla figura di Giorgia Meloni. 

Jason Horowitz, per The New York Times: “La vittoria della Meloni ha dimostrato che il fascino del nazionalismo – di cui è un’accanita sostenitrice – è rimasto intatto, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni dalle nazioni dell’Unione Europea nell’unire sovranità e risorse”.
Jérôme Gautheret su Le Monde. “Dopo aver denunciato la campagna “violenta” e “aggressiva” di cui è stato vittima il suo partito, Giorgia Meloni ha invitato al “rispetto reciproco”, prima di dire ai suoi sostenitori che domani si tratterà di “dimostrare il nostro valore” e che la sfida futura sarà quella di “unire gli italiani”.
El Pais: “La notizia è stata un crollo storico della partecipazione, di quasi il 64% (circa nove punti in meno rispetto al 2018), che dal 1979 segna un percorso discendente nell’interesse dei cittadini per la politica.”
Die Welt: “…Il successo del partito di Giorgia Meloni non è il successo di un’idea politica. Essa si basa principalmente sul fatto che i Fratelli sono stati gli unici tra i soggetti percettibili ad essersi opposti. Dietro di lei si radunano gli insoddisfatti, i frustrati e gli stanchi della politica.”

Thomas Schmid, Die Welt: “…la vittoria di Meloni è un successo apolitico, che nulla di fatto garantisce sul futuro mantenimento del nuovo assetto italiano di centro destra…il successo dei Fratelli va di pari passo con il fallimento della Lega e di Forza Italia.”
Cnn: “Rivolgendosi ai media e ai sostenitori nelle prime ore di lunedì mattina, Meloni ha detto che è stata “una notte di orgoglio per molti e una notte di redenzione”.

Angela Giuffrida, The Guardian: “Meloni ha cercato di inviare messaggi rassicuranti, ma è improbabile che la prospettiva di vederla come primo ministro sia accolta con favore a Parigi o a Berlino”. The Economist: “Salvini ha messo in dubbio il valore delle sanzioni e Berlusconi è un amico di lunga data di Vladimir Putin. Il 22 settembre l’85enne ex primo ministro ha inaspettatamente difeso Putin, insinuando che il presidente russo fosse stato costretto a invadere l’Ucraina e affermando di voler semplicemente sostituire il governo di Volodymyr Zelensky con “persone perbene”.
Hannah Roberts e Giorgio Leali per Politico: “…la sua ascesa ha portato a un esame di coscienza tra alcuni esponenti della sinistra italiana che vedono nella tribù politica della Meloni i discendenti dei fascisti di Mussolini. Le posizioni dure sull’immigrazione e sulle droghe, unite alla disapprovazione dell’aborto e a un convinto euro-scetticismo, rafforzano il quadro.”
The Telegraph: “Meloni ha cercato di dissociarsi dal torbido passato del suo partito. Ma il partito ha ancora nel suo emblema una fiamma tricolore, che in Italia ha una connotazione fascista perché rappresenta la fiamma che arde sulla tomba di Mussolini.”

E oggi?
Andrea Gagliardi sul Sole 24 ore del 9 gennaio 2023:
“Colloquio di lavoro di circa un’ora e un quarto a palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. La premier ha accolto von der Leyen nel cortile di Palazzo Chigi con uno scambio affettuoso di saluti. Stretta di mano davanti ai fotografi prima di salire per il colloquio. Von der Leyen si è affidata dal canto suo a un tweet per commentare la visita. «Un piacere incontrare Giorgia Meloni a Roma oggi. In vista della prossima riunione del Consiglio europeo abbiamo discusso di come continuare a sostenere l’Ucraina; garantire un’energia sicura e accessibile; aumentare la competitività dell’industria dell’Ue; fare progressi sul Patto per la migrazione…”.

Infine questo riconoscimento dall’Uk. “Definita un pericolo, ora Giorgia Meloni è la leader più popolare dell’Ue”. Questo il titolo di un articolo pubblicato sul sito del “The Sunday Times” dedicato alla presidente del Consiglio…
Per la serie: lasciate fare alle donne.
P.S. Non deve prendersela troppo il nostro premier per il recente sgarbo dei francesi: un invito a pranzo mancato coi tedeschi e Zelensky non è gran cosa. Si sa che queste “dimenticanze” nascondono antiche ruggini, inferiorità inconsce e infantili ripicche.

@barbadilloit

Lorenzo Ferrara

Lorenzo Ferrara su Barbadillo.it

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