F1. Anche in Ungheria la Ferrari si fa male da sola

Vince Verstappen che partendo decimo si inventa una notevole rimonta. le rosse in difficoltà con le gomme

Il Gran Premio d’Ungheria è l’ultimo prima della pausa estiva: situato a Mogyorod (a circa 25 km da Budapest), l’Hungaroring, con le sue quattordici curve, è un tracciato stretto, tortuoso, sporco, considerato per questo un “kartodromo” dagli addetti ai lavori.

La Pirelli mette a disposizione delle squadre mescole di tipologia medina, nella fattispecie le C4 (Soft), C3 (Medium), C2 (Hard).

 

Le prove libere

Le Ferrari di Sainz e Leclerc si spartiscono le sessioni di libere del venerdì: lo spagnolo si prende le FP1 in 1’18”750 (Soft), il monegasco le FP2 in 1’18”445 (Soft).

Al sabato mattina arriva la pioggia a rimescolare le carte: tenutesi su pista umida, le FP3 vedono la grande sorpresa Latifi, sulla Williams, davanti a tutti con un tempo di 1’41”480 (Intermedie).

 

Le qualifiche

Cessato il temporale già durante le libere, le qualifiche sono asciutte, pur sotto un cielo pieno di nuvoloni grigi e con delle temperature, sia dell’asfalto che dell’aria, sensibilmente più basse rispetto alla giornata precedente.

Nella Q1, il primato è di Hamilton, in 1’18”374 (Soft); nella Q2 di Verstappen, in 1’17”703 (Soft).

Sainz invece accarezza a lungo la possibilità di fare bottino pieno, rimanendo poleman provvisorio, con Leclerc secondo ma quando ormai il tempo della Q3 è scaduto, Russell ferma il cronometro sull’1’17”377, sopravanzando le due Ferrari e conquistando la prima pole position della carriera.

Solamente decimo Verstappen, rallentato da un problema al motore nel momento decisivo, dopo un largo in curva 2 nel tentativo iniziale; tra le note negative di giornata, Perez, Vettel e Gasly, rispettivamente 11°, 18° e 19°.

 

La gara

Un nuovo temporale si abbatte sul tracciato ungherese nella notte tra sabato e domenica: sebbene la pista sia ormai asciutta per la gara, le temperature si mantengono basse, influenzando la corretta finestra di esercizio delle temperature, nella quale i piloti dovrebbero far lavorare le gomme.

Nelle ore precedenti il Gran Premio, sulle vetture di Verstappen, Perez e Gasly vengono sostituite le unità motrici: ancora nei limiti numerici i due piloti della Red Bull, la penalità scatta invece per il francese che deve schierarsi dalla corsia dei box.

Allo spegnimento dei semafori, Russell si difende dalle due Ferrari, Hamilton sale da settimo a quinto.

Un contatto nelle retrovie costringe la Direzione a neutralizzare virtualmente la gara; Verstappen, ottavo al termine del primo giro, prosegue nella rimonta e alla tornata cinque scavalca Alonso, in uscita dalla curva 3.

L’olandese replica su Ocon, in fondo al rettilineo, al giro 7, per poi mettersi a caccia di Hamilton, impegnato a sua volta con Norris, il pilota della McLaren che sarà scavalcato da entrambi, in serie, al giro 12 e durante la tornata successiva pure da Perez.

Davanti intanto, con Russell a fare l’andatura e costretto a gestire le gomme Soft, Leclerc si riavvicina decisamente a Sainz, sulla medesima mescola (le Ferrari avevano scelto di partire con le medie).

L’inglese della Mercedes, da primo e Verstappen si fermano alla fine del 16, entrambi per le medie, lo spagnolo, il passaggio successivo, riprendendo la pista alle spalle di Russell e Ocon, con quest’ultimo passato prontamente per la quarta piazza momentanea.

Il cambio gomme di Hamilton arriva al termine del giro 19 ma una volta tornato in pista si ritrova alle spalle di Verstappen (e Alonso), col pilota della Red Bull che è quarto su Ocon (giro 21).

Leclerc, resta fuori qualche passaggio di più, fino al termine del 21: montate nuovamente delle medie, il monegasco sale in seconda piazza, consentendogli dunque l’overcut di scavalcare il compagno di squadra.

Il 16 si mette a quel punto alla caccia di Russell e prova a forzare due volte la manovra, al giro 28 e al 30, respinto dall’avversario; al giro 31 però, Leclerc sfrutta al massimo la scia e prendendo l’esterno si prende la posizione, guadagnando la testa del Gran Premio e costruendo immediatamente un buon vantaggio, mentre alle spalle di Russell si fanno sotto Sainz e Verstappen.

L’olandese, risalito fino alla quarta piazza, si ferma alla fine del giro 39, nuovamente su medie, imitato in conclusione di giro 40 da Leclerc (per le Hard) e da Russell (medie): il pit stop anticipato consente a Verstappen di scavalcare Russell e di recuperare su Leclerc, fatto fermare, pur disponendo di medie in buono stato, con l’intenzione di coprire lo stesso Verstappen.

L’olandese arriva comunque a prenderne la scia e a passarlo all’interno, in fondo al dritto, al giro 41.

Il giro neanche termina e l’olandese si fa ripassare dal 16, complice un testacoda in uscita dalla curva 13 ma la Red Bull è più performante, cosicché il pilota della Red Bull recupera nuovamente e alla tornata 45 sopravanza ancora il ferrarista, sfruttando la migliore trazione in uscita dalla curva 1.

È evidente che con delle temperature così basse, le gomme dure (considerata la morbida non in grado di completare la parte restante di Gran Premio) abbiano avuto un impatto negativo, acuendo le difficoltà emerse sul passo gara; passo gara che, al contrario, nelle caldissime libere del venerdì  era stato ottimo.

Sainz (al termine del 47) passa alle Soft; Leclerc deve invece confrontarsi con la mescola più dura (di per sé non particolarmente performante su altre vetture) e con Russell alle sue spalle, che lo scavalca al giro 54.

La scelta della Ferrari, pensata per dare al pilota la massima prestazione nel finale, a dispetto delle gomme altrui maggiormente consumate, oltre ad essere eufemisticamente rivedibile, si rivela totalmente fallace, tant’è che viene sconfessata dalla stessa Ferrari che alla fine richiama Leclerc, al concludersi della medesima tornata per la Soft: Leclerc torna in pista sesto, dietro a Perez.

La parte conclusiva del Gran Premio, con Verstappen al comando, si caratterizza per la lunga serie di tempi molto veloci siglati da Lewis Hamilton (fermatosi alla fine del 51 per la Soft); tempi che lo portano a scavalcare Sainz, a parità di mescola (giro 63) e poi il compagno Russell, al giro 65.

A meno di tre giri dalla fine, il ritiro di Bottas causa una nuova neutralizzazione virtuale che termina al penultimo passaggio, proprio quando arriva qualche goccia di pioggia ma ormai la gestione di Verstappen (nonostante alcune difficoltà con il cambio e la frizione) lo porta sino alla vittoria, salutata dalla bandiera a scacchi.

Con l’olandese, sul podio, salgono Hamilton e Russell; per il 44 arriva anche il punto bonus del giro più veloce, fatto segnare alla tornata numero 57 in 1’21”386.

In zona punti, Sainz, Perez, Leclerc, Norris, Alonso, Ocon e Vettel, quest’ultimo decimo con l’Aston Martin alla prima uscita dopo l’annunciato ritiro.

La Formula 1 si prenderà ora qualche settimana di pausa, tornando in pista alla fine di agosto per il Gran Premio del Belgio, sul mitico tracciato di Spa-Francorchamps.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

Exit mobile version