Strage Bologna. Mollicone (Fdi): “Cartabia verifichi cosa succede sul processo. E mandi gli ispettori”

Troppe domande ancora senza risposta sull'eccidio del 1980 e troppi dubbi sui problemi della procedura giudiziaria

Bologna, 2 agosto 1980

Bologna, 2 agosto 1980

Il quotidiano Corriere della Sera del 3 agosto 1908

“Da qualche mese ha iniziato il proprio iter parlamentare alla Camera dei Deputati la proposta, a mia prima firma ma voluta dall’Intergruppo parlamentare “La verità oltre il segreto”, volta a istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle connessioni del terrorismo interno e internazionale con le stragi avvenute dal 1953 al 1989 e sulle attività svolte da servizi segreti nazionali e stranieri a tale riguardo. Sulle stragi non dobbiamo accontentarci di una qualunque verità, ma dobbiamo ricercare la verità storica, oggettiva e definitiva. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari, ma soprattutto a tutte le vittime del terrorismo italiano. L’istituzione di questa Commissione è un’occasione storica per chiudere la guerra civile strisciante che ha insanguinato per decenni la nostra nazione, comprendendo quali forze ne siano state le vere protagoniste e perseguendo una pacificazione nazionale, come immaginata dal senatore Alfredo Mantica nella sua attività all’interno della «Commissione stragi», che consegni alla storia la guerra a bassa intensità combattuta dalle potenze straniere sul nostro territorio.
Lanciamo un appello alla sinistra politica affinché si possa, congiuntamente, costruire una storia finalmente nazionale della Guerra Fredda, partendo dall’istituzione della commissione d’inchiesta e dalla desecretazione degli atti relativi alle stragi in Italia. Vogliamo confrontarci con la sinistra sulle varie visioni così da ricostruire la verità, oggettiva, in una sede parlamentare – così il fondatore dell’Intergruppo “La verità oltre il segreto”, deputato Federico Mollicone, in un editoriale su Formiche.net –  Quest’oggi il ministro Cartabia parteciperà alla commemorazione della strage.
Ministro, dall’ultimo processo di Bologna e quelli precedenti emergono interrogativi urgentissimi: qual è stato il ruolo esatto degli “esecutori materiali”? Qual è stato il movente? Come si inserisce la strage indiscriminata in un percorso criminale sempre “mirato”? Chi ha fornito l’esplosivo? Perché nella sentenza si insiste sulla cosiddetta “pista palestinese”, ma non si è indagato? Poiché le perizie smentiscono che possa essere di Maria Fresu o di altre vittime già identificate, a chi appartiene quel lembo di volto riesumato? Che fine hanno fatto i resti della donna cui apparteneva quel lembo di volto? Perché la sentenza smentisce categoricamente – pur a fronte delle perizie – l’ esistenza di una 86a vittima? Che fine hanno fatto i resti di Maria Fresu? Perché si è comunque archiviata la posizione di Kram, pur a fronte del “residuo grumo di sospetto” sulla sua presenza (e quella della Fröhlich…) il 2 agosto 1980 a Bologna? Perché non si è indagato sulla contemporanea presenza di Thomas Kram e di Paolo Bellini il 28 febbraio 1980 all’Hotel Lembo di Bologna?
Già il presidente Cossiga parlava di “incidente palestinese”. Non bisogna aver paura della Storia, né della rivendicazione del ruolo del Parlamento rispetto il potere giudiziario. Esistono dei problemi tecnici e giuridici sul processo a Bologna su cui auspichiamo che la sensibile ed equilibrata Cartabia possa intervenire acquisendo informazioni con urgenza, anche inviando ispettori.”: questa la nota del deputato Federico Mollicone di Fdi, componente dell’intergruppo “La verità oltre il segreto”.

Federico Mollicone

Federico Mollicone su Barbadillo.it

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