La Formula 1 svela a Silverstone il modellino delle nuove vetture del 2022

L’ennesimo stravolgimento nei regolamenti tecnici, riporterà in pista l’effetto suolo, alla ricerca di una nuova filosofia

In attesa che si accendano i motori in quel di Silverstone, sulla pista britannica è già tempo di futuro: dopo il 2009, il 2014, il 2017 e in attesa dei nuovi propulsori (sui quali ancora si sta negoziando) che saranno protagonisti dal 2025, la Formula 1 toglie i veli e presenta ai tifosi e agli appassionati un modellino della vettura base in conformazione 2022, il tutto a grandezza reale (in scala 1:1).

Ecco dunque che il Circus prova ad inventarsene un’altra, cercando di ovviare ai problemi della contemporaneità, dinamiche ormai arcinote: l’importanza e la complessità dell’aereodinamica, fanno sì che al giorno d’oggi sia molto difficile, per non dire impossibile, avvicinarsi e restare in scia ad un avversario, in quanto chi segue vede la propria aereodinamica disturbata, con effetti nocivi sulla tenuta degli pneumatici; tutto questo ha comportato l’ennesima voglia di mutamento, che nel nome dell’ormai canonico mantra “spettacolo, incertezza, sorpassi e gare più ravvicinate ” ha legittimato una ennesima rivoluzione tecnica.

 

Effetto suolo

E così, sia in pista con i piloti, sia con un evento trasmesso su Internet, c’è stato il modo di ammirare la nuova macchina, sebbene non vi fosse nulla che già non fosse circolato.

In effetti, rispetto alle immagini officiali, non c’è stato nessuno stravolgimento degno di nota  rispetto ai primi rendering che da diverso tempo circolavano sulla rete: la filosofia 2022 prevede il ritorno dell’effetto suolo, portato per la prima volta in F1 alla fine degli anni ’70 con i modelli 78 e 79 (e vietato alla fine del 1982) dalla Lotus dominatrice del geniale Colin Chapman; a differenza di quanto avvenuto fino ad ora, dall’anno prossimo il grosso dell’aderenza e del carico non arriverà più dagli alettoni ma direttamente dal fondo, sul quale vengono ricavati quei canali creanti “l’Effetto Venturi”, trasformando la vettura in una grande ala rovesciata.

In questo senso, il corpo vettura mostra una maggiore purezza e fluidità, scevro di quelle ali, alette e alettine che, visto quanto detto sopra, non avranno più molta importanza; lo stesso discorso, va sottolineato anche per le ali, con quella anteriore presentata con tre profili neutri e quella posteriore che appare ridimensionata (permane comunque l’ala posteriore mobile).

A cambiare sarà anche il diametro degli pneumatici, introdotti i 18 pollici (al posto degli attuali 13”) che ovviamente comporteranno un completo ridisegno delle sospensioni, mentre ritorna (a distanza di oltre 25 anni) il muso basso che senza più piloni, sarà direttamente connesso all’alettone anteriore, come lo era stato fino ai primi anni ’90; tornano in auge anche i copricerchi (che sicuramente saranno l’oggetto di studi molteplici perché potranno avere una loro centralità nella continua ricerca dei decimi) che la Ferrari aveva addirittura introdotto e portato in pista nel 2007/2008.

Inoltre, nel 2022 aumenterà anche la percentuale di biocarburante utilizzato nella miscela della benzina, percentuale che arriverà dal 5% al 10% della composizione, chiamata appunto “E10

 

Piani futuri

Ovviamente, al di là dell’effetto mediatico, è ancora molto presto per tracciare un borsino favoriti; il campionato 2021 è ancora pienamente in corso e sebbene per molte squadre la testa sia già al 2022, qualche certezza in più si potrà avere non prima delle prove cronometrate.

Vale la pena però concludere con una riflessione: per la classe regina dello sport a motore, l’anno venturo sarà un altro “Anno zero”; che davvero le cose possano stravolgersi, questo è possibile ma che si possa realmente riportare la competizione al centro del villaggio, ecco, su questo sembra profilarsi all’orizzonte qualche dubbio in più, in quanto non è parsa la volontà di ovviare nel contempo a tutti gli altri artifici e alle storture che in queste stagioni hanno peggiorato il livello dello sport, a partire dai contingentamenti in materia di prove e di componentistica (sviluppi).

Anzi, il rischio è che i nuovi regolamenti tecnologici, che già hanno definito alcune parti uguali per tutti, aumentino l’omologazione e ledano, limitandola ancora di più, la libertà degli ingegneri di innovare e creare; tutto questo, ovviamente, non farebbe altro che riportare indietro le lancette dell’orologio, rendendo del tutto inutile uno stravolgimento che senza dubbio v’è stato nella forma: per dire qualcosa sulla sostanza però, non ci resta che attendere.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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