Comunali. Invece di rievocare vecchie glorie, le destre scelgano la Generazione Colosimo

Il centrodestra annaspa nella scelta dei candidati sindaci mentre potrebbe scommettere su giovani preparati cresciuti nei territori

Chiara Colosimo

Il centrodestra annaspa nella scelta dei candidati sindaci o rispolvera nomi risalenti al 1915-18. Non c’è in questo trend una grande novità. Nelle amministrative le destre non brillano da anni. Il tema è legato soprattutto alla scarpa capacità di interloquire con i ceti borghesi metropolitani, spesso culturalmente cosmopoliti e progressisti. Di questo argomento ne abbiamo scritto tante volte. E adesso siamo anche un po’ annoiati nel riesumare queste riflessioni amare: nelle città c’è una opinione pubblica reazionaria, di destra per bene, della destra del buon senso, andrebbe solo organizzata…

Albertini e Bertolaso, Matone e Michetti. Nessuno di questi nomi appassiona. E le recenti inchieste che hanno travolto amministratori comunali raffreddano le intenzioni anche dei più volenterosi: chi si metterebbe in gioco per governare una metropoli con la possibilità di incappare nell’etereo reato di abuso d’ufficio?

Albertini e Bertolaso, Matone e Michetti. Potrebbero anche funzionare, ma tradirebbero la vocazione innovatrice dell’ultimo centrodestra. Che funziona se si presenta nuovo, senza ingessature antiche.

Non è un caso che la Generazione Atreju, celebrata su 7 del Corriere della Sera, sia molto più efficace degli ultimi colonnelli dell’era An. E non è caso che i volti nuovi del leghismo – Molteni e Garavaglia per fare due nomi – siano più convincenti della vecchia guardia bossiana.

Per questo riteniamo che nelle amministrative Giorgia Meloni e Matteo Salvini debbano sparigliare e scommettere sulla generazione Colosimo: ovvero sul modello dei giovani politici come Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fdi nel Lazio. Meglio la Colosimo come candidato sindaco di Roma di una soluzione posticcia. Meglio una energica giovane dirigente di partito che l’ennesimo volto seminudo strappato alla restia società civile. Mille volte meglio giocare e scommettere sulla propria classe dirigente che prendere candidati in prestito da altri mondi. 

Ecco, è meglio vincere (o perdere) con i propri giocatori, lanciando talenti, che vivacchiare con mezze idee senza slancio. E’ tempo di lasciare il passo alle nuove leve. Spazio alla Colosimo a Roma: vi immaginate quanto farebbe invecchiare di colpo Gualtieri e Calenda? Diverrebbero in un attimo due Matusalemme…

@barbadilloit

Antonio Fiore

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