Dall’euro ai bitcoin, il nuovo numero de Il Guastatore sull’economia

Quale destino per le monete tra speculazioni e deficit, ecco i contenuti della rivista diretta da Clemente Ultimo

Il numero di marzo-aprile della rivista bimestrale di approfondimento politico-culturale edita dalle salernitane Edizioni Reazione pone il focus sulla moneta, un argomento reso ancor più attuale dall’avvicendamento a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e Mario Draghi come sostenuto nell’editoriale da Clemente Ultimo.

In una società liquida, come direbbe Zygmunt Bauman, anche la moneta e la sua forma cartacea lo stanno divenendo sempre più e a darne prova sono gli scritti di Augusto Grandi, che si occupa dell’attacco al contante, e Miro Renzaglia, che torna a parlare di criptovalute e monete digitali dopo il recente volume edito da Castel Negrino.

Segue una lunga recensione del discusso libro di Stephanie Kelton “Il mito del deficit” a cura di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi mentre da Fabrizio Fratus e dal laboratorio politico de Il Talebano provengono gli approfondimenti sulle proposte di Giacinto Auriti e la focalizzazione del problema relativo alla sovranità monetaria inerente più il ruolo della Banca Centrale che quello dell’euro in sé.

Elena Caracciolo distingue i termini di moneta e denaro in Charles Péguy mentre Diego Fusaro li ricerca in Karl Marx. L’editore Luca Lezzi recensisce, positivamente, la serie tv “Diavoli”, Luca Gallesi ripercorre la bibliografia delle fonti di Ezra Pound e al fondatore Gherardo Marenghi è affidata la riattualizzazione del concetto di eurodestra alla luce delle nuove convergenze in seno al gruppo dell’Ecr.

Gianluca Kamal riprende il tema del lavoro (centrale nel sesto numero de Il Guastatore) e Mariangela Cirrincione lo compara con quello di comunità e proprietà.

Nella ricca seconda parte del fascicolo Cristina Di Giorgi torna sull’Africa (tema del penultimo numero) ripercorrendo le tracce di Almerigo Grilz, Gennaro Malgieri fa suoi i concetti espressi da Alain Finkielkraut di eclissi del pensiero e frutto della decadenza e Andrea Scarabelli ci porta in viaggio alla scoperta dei borghi più belli della Penisola italica.

Chiude, come sempre, l’aeropoesia, in veste poundiana, di Guido Santulli.

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Claudio Caniggia

Claudio Caniggia su Barbadillo.it

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