Formula 1. Si ricomincia e in Bahrain è (finalmente) duello vero tra Mercedes e Red Bull

La spunta Hamilton su Verstappen ma ha dovuto sudare, la Ferrari non va oltre il sesto posto con LeClerc

C’era grande attesa per l’inizio del Mondiale 2021, dopo che i test, svoltisi appena due settimane fa sulla medesima pista di Manama, avevano messo sugli scudi la Red Bull e Verstappen.

 

Le prove libere

Già nelle Prove Libere, l’olandese detta il passo, conquistando il primato sia in entrambe le sessioni del venerdì (le FP1 in 1’31”394; FP2 in 1’31”692), sia in quella di sabato, primeggiando le FP3 col crono di 1’30”577 e lasciando nel contempo la Mercedes a ricercare l’assetto migliore.

 

Le qualifiche

Dopo le prove libere, Verstappen giganteggia anche in qualifica: primo nel Q1 (1’30”499), il 33 è scatenato e si prende di forza la quarta pole position in carriera con l’1’28”997 sul finale della Q3, mettendosi Hamilton e Bottas alle spalle, rispettivamente di 388 e 589 millesimi.

Grandiosa qualifica per Leclerc, che si piazza quarto (a 681 millesimi dal leader), davanti ad un superlativo Gasly e quattro piazze davanti il neo “cavallino” Carlos Sainz, che pure si era tolto lo sfizio di primeggiare nel Q2 (1’30”009); nono è Alonso, mentre tra le noti dolenti Perez e Ocon, undicesimo e sedicesimo. Ancora peggio Sebastian Vettel, solo diciottesimo alla prima in Aston Martin (ma ultimo in griglia, dopo esser stato retrocesso di cinque posizioni per il mancato rispetto delle doppie bandiere gialle in qualifica).

 

La gara

Durante il giro di ricognizione, a Perez si spegne la vettura: il messicano riesce in qualche modo a ripartire ma deve posizionarsi nella corsia dei box, mentre il resto del gruppo è costretto ad un secondo giro di formazione.

Al via Verstappen tiene bene la testa su Hamilton, mentre Leclerc sfrutta la mescola più morbida per sopravanzare Bottas, nell’allungo dopo curva 4; nelle retrovie, l’esordiente Mazepin sulla Haas perde la vettura, va a sbattere e causa la prima Safety Car dell’anno (ne approfitta subito Perez, che si ferma a cambiare gomme; si rifermerà al diciannovesimo e poi ancora al trentottesimo, impreziosendo la domenica con una sontuosa rimonta), che neutralizza la gara per due tornate, al termine delle quali, appena data nuovamente la “bandiera verde”, Gasly si tocca con Ricciardo, rompe l’ala anteriore, e complice la sosta così anticipata, sprofonda nelle retrovie, dove rimarrà fino al ritiro.

Intanto, al sesto giro Bottas si riprende la posizione su Leclerc, sfruttando il DRS sul rettilineo; il monegasco è poi superato anche da Norris (fermatosi la prima volta, insieme a Leclerc, al dodicesimo passaggio).

La prima tornata di soste vede Hamilton e Verstappen scambiarsi momentaneamente di posizione (Hamilton si ferma al tredicesimo per le Hard, Vertappen quattro giri dopo per le medie), mentre a centro gruppo, una serie di sorpassi e controsorpassi coinvolge Stroll, Sainz, Perez, Alonso e Vettel.

Hamilton rientra al ventottesimo, anticipando la seconda fermata e optando ancora per le dure, la stessa scelta che compie Bottas, trascorse due tornate (il finlandese perde però oltre 10” per le difficoltà ad estrarre l’anteriore destra); dopo trentadue passaggi finisce la domenica di Alonso, vittima di un problema al freno posteriore.

Gli ultimi venti giri sono al cardiopalma, infiammandosi il tanto atteso “uno contro uno” tra Hamilton e Verstappen, il quale prologo è l’ultima fermata dell’olandese: “pittato” al 39esimo, Verstappen, sulle dure e con poco meno di nove secondi di distacco, si lancia all’assalto del primato, impreziosendo gli ultimi sedici giri; al 46esimo giro intanto, c’è ancora tempo per l’affondo di Sainz su Stroll, per l’ottava posizione.

La lunga rincorsa del 33 si chiude al giro 53: Hamilton soffre con il retrotreno, Verstappen ne è conscio e osa l’attacco, portato deciso alla curva 4, salvo uscire con tutti e quattro gli pneumatici oltre la linea bianca che delimita la carreggiata; è un’inezia, ma forse una comunicazione tempestiva dei commissari, forse un eccesso di zelo e la paura per una possibile penalità, dal muretto arriva l’invito a ridare la posizione. Hamilton dunque ripassa e riesce così a gestire il margine residuo fin sotto la bandiera a scacchi, dove vince con 745 millesimi sul pilota della Red Bull; alle loro spalle Bottas, che proprio all’ultimo giro si prende il punto bonus del giro più veloce (in 1’32”090), ottenuto grazie alle gomme nuove montate a due giri dall’arrivo, mentre i punti mondiali vanno a Norris, Perez (votato pilota del giorno), Leclerc, Ricciardo, Sainz, Tsunoda (ai primi punti in carriera e apparso senza timori reverenziali, avendo infilato in pista Vettel, Alonso e Raikkonen) e Stroll.

Appena fuori dai primi dieci Raikkonen e Giovinazzi, attardato da una sosta problematica, con Vettel quindicesimo ( e autore anche di una tamponata ad Ocon che gli è costata 10” di penalità).

Prossimo appuntamento, tra tre settimane, ad Imola, atto secondo di un mondiale che è partito decisamente ad altissimi livelli.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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