Torino. La Lega candida sindaco un imprenditore (distante dalla destra) e la gauche caviar insorge

Il corto circuito nella politica della capitale sabauda

Paolo Damilano, imprenditore

Un candidato di centrosinistra indicato dal centrodestra.  Le assurdità della politica, in particolar modo di quella subalpina, dove il buonsenso è terminato da anni. E le prossime elezioni comunali stanno offrendo uno spettacolo assurdo, piuttosto fastidioso.  Chiara Appendino, sindaco scadente in quota 5 Stelle,  non si ripresenta e nessuno piangerà.  Ha provato a proporre un accordo con PD e Leu, ma non è stata presa in considerazione.  Il PD ha cancellato le primarie per imporre un candidato che si vanta di essere antipatico.

A fronte di tale pochezza, il centrodestra ha pensato di avere una occasione storica. Ma essendo privo di candidati credibili,  ha optato per un “civico”: Paolo Damilano,  imprenditore nel settore del vino e delle acque minerali,  oltre che proprietario di alcuni locali pubblici in Torino.  Ma anche collocato al vertice del sistema cinematografico subalpina dall’allora presidente regionale piemontese Sergio Chiamparino.  In quota PD, dunque.

Ma alla Lega Damilano piace e gli altri alleati tacciono. Così il candidato del centrodestra si trova consiglieri recuperati nel centrosinistra e con loro inizia a preparare un programma che dovrebbe imbarazzare le destre, qualora si degnassero di leggerlo.  In compenso piace sempre di più ai promotori di quelle liste civiche di sinistra che, inizialmente,  avevano cercato un’alleanza con le sardine. Salvo poi litigare perché le sardine sono troppo plebee mentre i civici,  Damilano compreso, preferiscono i salotti e la Ztl.

La nuova liaison, però,  non è piaciuta a Gabriele Ferraris, ex cronista della Busiarda (La Stampa) trasmigrato alla corte di Urbano Cairo e dell’edizione locale del Corriere. Ferraris è la quintessenza del giornalista radical chic, rappresentante di quella gauche caviar perennemente con la puzza sotto il naso.  Dunque non può accettare che i compagni civici si alleino con un altro civico sostanzialmente allineato, ma con la grave colpa di essere stato contaminato dal sostegno della Lega.  Altro che contagio da Covid.  È la lebbra che avanza. E che va fermata in ogni modo.  Anche facendo trapelare la minaccia di un boicottaggio nei confronti delle attività commerciali di Damilano.  Signori si nasce. Anche se gli avvertimenti ricordano più quelli di qualche organizzazione non proprio di brave persone.

Però,  forse, si tratta solo di una manovra concordata. Per ricompattare il centrodestra.  Perché,  di fronte alla totale mancanza di attenzione di Damilano nei confronti dei suoi teorici elettori di destra, qualcuno aveva cominciato a pensare ad una candidatura alternativa.

Augusto Grandi

Augusto Grandi su Barbadillo.it

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