SuperMario\24. Arriva il governo Draghi con M5S ridimensionato

La squadra di Mario Draghi è composta da 23 ministri: doveva essere il governo delle quota rosa, ma alla fine gli uomini sono in netta maggioranza (15 contro solo 8 donne)

Il nuovo governo Draghi e i ministri

Otto donne e quindici uomini: è nato il governo Draghi. Il presidente del Consiglio, ieri poco prima delle 19, è salito al Colle, ha sciolto la riserva e presentato al capo dello Stato, Sergio Mattarella, la lista dei ministri. Arrivano molte riconferme, come Luigi Di Maio agli Esteri, Luciana Lamorgese all’Interno e Dario Franceschini ai Beni culturali, ma sono tante anche le novità: da Roberto Cingolani come il nuovo ministro alla Transizione ecologica, fino a Marta Cartabia alla Giustizia e Daniele Francoall’Economia.

La nuova squadra di governo

La squadra di Mario Draghi è composta da 23 ministri: doveva essere il governo delle quota rosa, ma alla fine gli uomini sono in netta maggioranza (15 contro solo 8 donne). Di questi, 15 sono i dicasteri guidati da esponenti ‘politici’, scelti tra le forze dell’ampia maggioranza che sostiene l’esecutivo (Pd, M5s, Leu, Iv, Forza Italia, Lega), 8 sono invece i ‘tecnici’.

Per il Pd confermati Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini alla Cultura, che viene separata dal Turismo. Entra poi Andrea Orlando al Lavoro. M5s ottiene la conferma di Luigi Di Maio agli Esteri, di Federico D’Incà ai Rapporti con il Parlamento e di Fabiana Dadone, che però passa dalla P.a. alle Politiche giovanili. Altrettanto accade a Stefano Patuanelli, che lascia lo Sviluppo economico per l’Agricoltura. Tre ministri anche in quota Lega: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo, Erika Stefani alla Disabilità e Massimo Garavaglia al Turismo. Confermato anche Roberto Speranza (Leu) alla Salute, mentre Iv mantiene solo Elena Bonetti alle Pari opportunità e famiglia. Per Forza Italia tornano Renato Brunetta alla pubblica amministrazione, Mara Carfagna alla coesione territoriale e Maria Stella Gelmini alle Autonomie.

Chi vince e chi perde

La Lega ritrova tre pesanti posti di governo con Giorgetti allo Sviluppo economico e Garavaglia al Turismo, oltre alla Stefani centrale nel welfare con la delega alle Disabilità. Forza Italia scommette sull’usato sicuro con Brunetta, la Carfagna e la Gelmini. Nel Pd entra Orlando al Lavoro, oltre alle conferme di Guerini e Franceschini per Difesa e Cultura. Leu ha il solo Speranza, mentre i 5S sono ridimensionati: niente Giustizia (alla Cartabia), conservano Di Maio agli Esteri, Patuanelli retrocesso all’Agricoltura, oltre alle conferme di D’Incà e Dadone (senza portafoglio). I grillini sono i veri sconfitti del nuovo esecutivo: esclusi dai ministeri più pesanti, saranno comparse evanescenti in questa stagione.

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