SuperMario\15. L’opposizione della Meloni è la garanzia contro la democrazia che scade in conformismo

L'intellettuale tarantino Angelo Mellone commenta la nascita del governo Conte e la scelta di non votare la fiducia all'ex banchiere della leader di Fdi

Gorgia Meloni

Giorgia Meloni, in piazza a Roma contro il governo
Giorgia Meloni, in piazza a Roma contro il governo

La democrazia o ciò che ne resta funziona così. Ci sono una maggioranza e un’opposizione. E il fatto che un partito, nello specifico FdI e la sua leader, decidano di essere opposizione, anzi di restare all’opposizione, di fronte a una potenziale maggioranza di sostegno al nascente governo Draghi che al momento va da Leu alla Lega e di cui personalmente ignoro ancora e fatico a immaginare agenda e punti di programma comuni, dovrebbe essere ritenuto anche da chi non la voterebbe mai un fatto positivo per il meccanismo democratico in quanto tale. Perché così c’è chi governa e c’è chi controlla l’operato del governo, in modo responsabile, proponendo, incalzando, esercitando il diritto di critica, lavorando perché il Parlamento faccia il suo mestiere.

Si chiama democrazia, nella versione moderna, europea e occidentale. Altrimenti la democrazia si trasforma in plebiscitarismo, in conformismo, e scade di qualità.
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Angelo Mellone

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