L’ex renziano Gozi (ora con Macron a Bruxelles): “Recovery, serve trasparenza. Come in Francia”

L'europarlamentare invita a copiare le tabelle di marcia che il governo transalpino pubblica sui progetti da lanciare con i fondi Ue. Mentre l'Italia annaspa sul tema...

Sandro Gozi

Staffilate dalla sinistra europeista d’oltralpe contro i giallorossi alla ricerca di un nuovo governo Conte. Questa volta arriva una stoccata che può essere catalogata bene come fuoco amico. Gozi, sottosegretario del centrosinistra in Italia, è stato molto criticato dai sovranisti e dai 5S per aver assunto l’incarico di consulente di Macron (Di Maio auspicava anche che perdesse la cittadinanza italiana). Leggiamo dunque.

“Mentre il governo francese continua a lavorare per garantire che il recovery plan produca effetti rapidi ed efficaci, in Italia è il caos”. Lo afferma Sandro Gozi, deputato europeo di Renew Europe, che aggiunge: “In Francia, ogni mese, il governo pubblica un “tableau de bord” con una panoramica dei progetti finanziati, gli obiettivi attesi e una mappa della Francia per aiutarci a situarli. Grazie a questo sistema semplice e leggibile, si può facilmente capire come, quando e dove vengono ridistribuite le risorse del Recovery: occupazione giovanile, transizione ecologica, competitività, aiuti ai commercianti, ecc. Giusto per dare un esempio, France Relance ha finanziato 141.145 progetti per migliorare l’isolamento termico delle case e 485.000 contratti di apprendistato che sono stati firmati dall’inizio del 2020″.

 

Italia in confusione


“In Italia, invece, è una confusione totale. L’adozione della prima bozza del Recovery – continua Gozi – è senza dubbio una buona notizia, ma non basta adottarla. Bisogna che sia efficace. Non ci sono obiettivi chiari e le modalità di attuazione rimangono vaghe. Nonostante il governo abbia finalmente rivelato su quali pilastri si baserà il piano e quanti fondi verranno allocati per ogni pilastro, non abbiamo scadenze precise ed esempi concreti di quali progetti verranno finanziati. Dobbiamo ancora capire come la sua attuazione avrà un impatto positivo sulla crescita, l’occupazione e la transizione ecologica”.

L’eurodeputato ricorda inoltre che “la Francia ha destinato al piano di rilancio 100 miliardi di euro, di cui 40 provenienti dai fondi Ue. L’Italia ha invece beneficiato dall’Europa di ben 209 miliardi”.
“Abbiamo tempo fino ad aprile, non tutto è perduto, che sia chiaro. Ma l’Italia e gli italiani meritano di meglio. Il governo italiano dovrebbe prendere ispirazione da ciò che funziona in Europa. La tabella di marcia francese ha il merito di essere chiara ed efficace. Chiarezza ed efficacia: quello di cui l’Italia ha bisogno”, conclude.

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