Matteo Salvini va alla rivoluzione. Liberale. Il Capitano archivia il sovranismo e annuncia, al Corriere della Sera, un cambio radicale nella rotta politica della Lega. Obiettivi pochi ma strategici: uscire dal “ghetto” per dialogare con gli ambienti estranei alla politica classica e nuove alleanze in Europa per poter governare in Italia.
Intervistato dal Corriere della Sera questa mattina, Matteo Salvini ha tracciato la rotta:
“Dobbiamo allargare. Ora il nostro sguardo è rivolto alle elezioni che la prossima primavera si terranno nelle principali città italiane, da Milano a Roma, da Napoli a Torino. Vanno allargati i confini del nostro perimetro politico coinvolgendo imprenditori e professionisti. Ho in testa un modello preciso quello delle Marche. Dove il centrodestra ha vinto dopo 50 anni e la Lega e’ diventata il primo partito in Consiglio regionale. Puntiamo a una Lega più presente nei mondi esterni alla politica”
Apertura cautissima sul Partito popolare europeo e, dunque, alle posizioni del tandem Giorgetti-Zaia, l’unico settore del centrodestra che può davvero cantare vittoria dopo il turno elettorale delle Regionali:
Stimo molto Giorgetti e, come con Zaia, mi ci confronto spesso. E’ chiaro che prima o poi torneremo al governo e per allora dovremo avere solide alleanze europee. Ci stiamo lavorando. Riservatamente ci sono interlocuzioni ad alti livelli. Anche se non è chiaro dove andrà il Ppe. Se va a sinistra non mi interessa, se si sposta sulle posizioni di Orban avvio il dialogo”.
Quindi il proclama “rivoluzionario” di Matteo Salvini che cambia e trasforma la linea politica della Lega, avviando una nuova fase del partito:
“C’è la necessità di una rivoluzione liberale. Abbiamo bisogno di liberare energie, di sfruttare le potenzialità degli italiani. E non pretendo di essere da solo in questo impegno. Sto lavorando anche con Forza Italia”.