Giorgia Meloni evoca parole suggestive a destra. In un’intervista rilasciata a La Stampa, il neopresidente del partito europeo dei Conservatori rivendica la “terza via” della destra. Di stampo blairiano.
La terza via di Meloni è nell’approccio all’Europa. Al quotidiano piemontese ha commentato la nomina al vertice del partito europeo dei conservatori:
“Significa non essere isolata: l’Europa non si esaurisce in due opzioni, uscire o prostrarsi in ginocchio. Io rappresento la terza via blairiana di destra, sto in Europa con i partiti che condividono un modello confederale, con nazioni che collaborano ma restano sovrane in casa propria.L’Europa non si esaurisce in due opzioni, uscire o prostrarsi in ginocchio”.
Quindi Meloni ha fatto una ricognizione sul campo dei temi per spiegare la sua idea di terza via nei confronti dell’Unione Europa:
“Oggi l’Ue non ha una politica estera ma si occupa di carote e vongole, ecco, vorrei l’opposto: di queste cose si occupino gli Stati, mentre l’Europa dovrebbe pensare alle grandi materie di interesse comune”.
Infine una stoccata agli “alleati” (in Italia) sovranisti e in particolare alla Lega:
“I conservatori non si limitano alla critica ma propongono un’idea alternativa di Europa, nel solco di un pensiero presente sin dall’inizio del processo d’integrazione europea