Buon compleanno al patriota Clint Eastwood

L'attore e regista compie 90 anni: sempre schierato contro il politicamente corretto

Clint Eastwood

Buon compleanno, Clint. Quando sei nato, il 31 maggio del 1930, a San Francisco, l’allora presidente americano Hoover era alle prese con la grande depressione seguita alla crisi finanziaria del ’29, una catastrofe sociale ben descritta in “Furore” dal tuo compaesano californiano John Steinbeck. Oggi che compi novant’anni, magnificamente portati, l’inquilino della Casa Bianca Donald Trump deve invece fare i conti con una recessione mai vista a causa della pandemia Coronavirus, e al tempo stesso rintuzzare “piccole” crisi sociali come quella divampata dai fattacci di Minneapolis, che ciclicamente sembrano riportare gli USA ai tempi bui della segregazione e delle tensioni razziali. Un tema, quello dell’omicidio di George Floyd, che fra l’altro potrebbe benissimo essere il soggetto di un tuo prossimo film: saresti forse l’unico, da quella parte dell’oceano, a poterlo affrontare con la consueta onestà intellettuale e senza concedere un grammo alla demagogia e alla dittatura psicologica del “politically correct”.

Hai dato prova di libertà e indipendenza sin dal primo film che hai diretto, “Brivido nella notte” del 1971, sulle orme del cinema d’azione non banale del tuo maestro Don Siegel. E poi, nei quasi cinquant’anni e quaranta pellicole che ne sono seguiti, è stato un crescendo impetuoso, con alcuni capolavori assoluti: ti hanno dato due Oscar (per “Gli spietati” nel 1993 e per “Million dollar baby” nel 2005), ma avrebbero potuto essere almeno il doppio o il triplo, se non ti fossi chiamato Clint Eastwood e se fossi stato più in linea con i magnati di Hollywood e con critica e mass media in mano ai “liberal”. Poco male, sono convinto che te ne infischi allegramente, come avrebbe fatto l’ispettore Callaghan davanti ai rimproveri del solito politicastro.

A suo tempo ti davano del fascista e reazionario: non solo per le tue interpretazioni “da duro” e per i soggetti carichi di patriottismo non becero né retorico, ma anche per la tua straordinaria capacità di nuotare controcorrente in un ambiente, quello hollywoodiano, composto al novanta per cento da zuccherosi milionari progressisti. Tu te ne sei sempre fregato, arrivando al punto di schierarti in modo esplicito per candidati perdenti (McCain nel 2008 e Romney nel 2012) o per outsider totali (Trump nel 2016), comunque invisi alla stragrande maggioranza dei tuoi colleghi.

Clint e la politica

Repubblicano e conservatore tout-court? Mica vero. Chi ti conosce un po’ meglio e svicola dalle etichette stantie, sa che la tua visione politica è molto più complessa, affonda le radici nella destra libertaria americana (Rothbard, Rockwell e Ron Paul) e nell’anarco-individualismo cresciuto nell’Ottocento sulla scia della mitologia della frontiera. Ma non solo. Se nei tuoi film l’eroe è anti-eroe ed è quasi sempre solitario, spesso in lotta contro uno Stato-Leviatano; è anche evidente l’ancoraggio ai valori tradizionali e comunitari, potremmo persino dire identitari. Valori mai razzisti, come conferma l’elegia di Walt Kowalski in “Gran Torino” (2008), l’omaggio all’ex nemico in “Lettere da Iwo Jima” (2006), la parabola del nuovo Sudafrica in “Invictus” (2009).

E non è un caso che nei tuoi film traspaia sempre, in controluce e senza esibizionismo, un’attenzione ai deboli poco comune nella cultura americana, lontana anni luce dalla carità pelosa e bigotta delle chiese cristiane a stelle e strisce e dal moralismo livellante della “correttezza politica” progressista, fatta di censura preventiva e quote fisse per le minoranze. Invece nelle tue opere si respira una “pietas” classica, nobile e asciutta, degna dei grandi autori dell’antichità. Lunga vita, Clint! Il cinema ha ancora bisogno di te. E noi tutti abbiamo bisogno di te, per tanti anni ancora.

Il palinsesto del canale tv Iris, che oggi propone la Maratona Clint Eastwood

– DOVE OSANO LE AQUILE ore 09:00
– UNA 44 MAGNUM PER L’ISPETTORE CALLAGHAN ore 12:00
– GRAN TORINO ore 14:30
– IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO ore 16:30
– GLI SPIETATI ore 19:00
– BRIVIDO NELLA NOTTE ore 21:15
– MYSTIC RIVER ore 23:00

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Giorgio Ballario

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