Il ricordo. Addio a Alessandro Barbera, studioso di Evola e scrittore controcorrente

Il cavaliere la morte e il diavolo di Durer

Conoscevo Alessandro Barbera, prima ancora che personalmente, grazie ai suoi articoli giornalistici su temi filosofici e politici sempre chiari, concisi, pregnanti, che proprio per queste ragioni andavo via via ritagliando e raccogliendo, valga uno per tutti, “Variazioni sul nichilismo” dedicato al testo Oltre la linea di Junger e Heidegger uscito sul Secolo d’Italia del 9 maggio 1990. La sua figura signorile, posata, di studioso scrupoloso ed austero, nonché di docente di materie giuridiche nelle scuole superiori, poteva incutere negli interlocutori un timore reverenziale, ma chi aveva la fortuna di avere la sua fiducia e la sua amicizia scopriva in lui anche un lato umoristico, bonario, fanciullesco che si esprimeva nelle battute, nelle vignette che si dilettava a disegnare (famosa quella apparsa su Meridiano sud in occasione della svolta di Fiuggi che raffigurava Fini che faceva la pipì sulla fiamma) e nella sua passione per i fumetti e per i cartoni animati, in particolare per Topolino e Paperino, che collezionava e a cui dedicò due magnifici e ineguagliati testi Camerata Topolino (Stampa alternativa, 2001) e Paperino reazionario (L’Arco e la Corte, 2017), che indagano sulla ideologia di Walt Disney e sulla critica all’american way of life sottesa alle storie dei Topi e dei Paperi. Ricordava Alessandro, parlandone tra amici, le sue epiche battaglie da ragazzino per sottrarre alle grinfie distruttrici della madre gli amati fumetti di Topolino. E certamente mi perdonerà se ricordo qui i versi maltusiani (alla maniera dei futuristi) che gli dedicai qualche anno fa: «Alessandro è quella cosa / umorismo e gran cipiglio / che d’oggidì non è figlio / come Evola e Topolin.» Cultore e seguace del pensatore tradizionalista Evola, alla sua opera dedicò articoli e saggi introduttivi, tra cui La biblioteca esoterica (Pellicani, 1997) sul carteggio tra Evola, Croce e l’editore Laterza, i due quaderni Idee per una Destra (Europa libreria editrice,1979), che raccoglieva i contributi giornalistici di Evola scritti nel dopoguerra sulla Destra intesa non tanto in senso politico quanto spirituale e Lo Stato organico (Controcorrente, 2004), che raccoglieva gli scritti di Evola dal 1934 al 1963 sull’idea di Stato, e infine Julius Evola Scritti sul ’68 (L’Arco e la Corte, 2019), che fa il punto sul rapporto tra Evola e la contestazione giovanile del ‘68. Va poi ricordato il lungo e ben documentato saggio Nazione e Stato in Alfredo Rocco (Sveva, 2001) con un’ampia raccolta di articoli del famoso giurista. A questa attività va aggiunta poi quella di conferenziere. Tra le tante conversazioni che solitamente teneva davanti ad un uditorio che ascoltava in religioso silenzio voglio ricordare quella tenuta il 4 aprile 2005 presso la libreria Roma nell’ambito dei lunedì letterari della Vallisa su Pierre Drieu la Rochelle, francese d’Europa, in occasione dei sessant’anni della morte dello scrittore francese. Nella dedica che Alessandro volle farmi il 4 gennaio 2018 sul testo Paperino reazionario c’è scritto: «la nostra utopia abita a Paperopoli». Alessandro ha combattuto tutta la vita per affermare una visione del mondo organica e tradizionale. Mi piace pensare che ora l’hanno accolto in cielo il camerata Topolino e quel reazionario di Paperino.
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Sandro Marano

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