Caso Bibbiano. MNS: “Regioni, ora commissioni d’inchiesta su procedure d’affido”

Rizzo, Tisci, Cerreto, Meloni e Menia: un incontro con il Mns

Il Movimento Nazionale per la Sovranità ha chiesto che vengano istituiti in tutti i Consigli Regionali commissioni di inchiesta per verificare se, nelle procedure di affido, di sospensione e di revoca delle potestà genitoriali nonché nei processi riguardanti minori siano stati utilizzate procedure corrette di audizione dei minori, soprattutto in relazione al rispetto della Carta di Noto. 

Se la magistratura ha il compito di verificare la commissione di eventuali reati per singole fattispecie, la politica non può limitarsi ad inseguire o commentare l’attività della magistratura ma deve verificare puntualmente come si siano svolti i singoli procedimenti. Un attività che richiede competenza e determinazione ma che è assolutamente necessaria per poter essere certi che eventuali casi simili a quelli scoperti a Bibbiano vengano smascherati. 

Vero è che la Carta di Noto non è Legge dello Stato ma è anche vero che è il frutto scientifico del lavoro della dottrina di psicologia forense che ha raccolto in un unico testo le migliori pratiche per addivenire alla realtà. 

Non è un caso se Claudio Foti, direttore di Hansel e Gretel fosse un nemico giurato della Carta di Noto da lui definito “Vangelo apocrifo” e figlia di una cultura “negazionista”. 

Claudio Foti da un lato e il Cismai dall’altro hanno tenuto corsi di formazione per psicologi, assistenti sociali e giudici del Tribunale per i Minorenni e, verosimilmente, hanno formato alla propria dottrina decine, forse centinaia di operatori del diritto minorile con teorie e prassi che puntano sull’”empatia” e non su criteri scientifici e, quindi, non è da escludere che in tantissimi casi le decisioni dei Tribunali per i Minorenni siano state condizionate da consulenze simili a quelle di Bibbiano. 

Ridurre i fatti di Bibbiano ad una mera motivazione economica, infatti, rischia di essere riduttivo “un altro caposaldo ideologico del negazionismo è la rappresentazione della famiglia come microcosmo capace di garantire accudimento e sicurezza ai bambini, protetti da genitori attenti, che si prendono curo dei figli in quanto carne della propria carne (…) è destinata a trovare consenso, riattivando l’illusione della famiglia come luogo sicuro” così scrive Claudio Foti in un articolo apparso su Minorigiustizia n.2/2007 ed è evidente come in questa lettura della famiglia ci sia una visione ideologica che punta a distruggerla, ritenendo che la visione della stessa come luogo sano e protettivo sia un pilastro del “negazionismo” della violenza sui minori e giustificando le domande induttive e suggestive ritenendo che non sono in grado di costruire falsi ricordi. 

Ed è proprio con l’accusa di negazionismo che Claudio Foti colpisce tutti coloro i quali criticano il suo modus operandi, paragonando l’autore di “Veleno” a coloro i quali negano l’esistenza dei forni crematori. 

In questo contesto, con una visione ideologica che è diventata dottrina ed è stata utilizzata per formare gli operatori del settore è assolutamente necessario sapere quante decisioni giudiziarie siano state viziate da consulenze e perizie costruire sulla base delle teorie di Foti e del Cismai. E’ questo un compito che non può svolgere la magistratura deve svolgere la politica. 

In questo senso ed in questa direzione il Movimento Nazionale per la Sovranità chiede che una commissione di inchiesta si istituita in tutti i Consigli Regionali proprio per riprendere tutti i fascicoli processuali e verificare in quanti casi le consulenze tecniche siano stata redatte in conformità con gli orientamenti di chi si è reso protagonista della vicenda di Bibbiano. 

*Marco Cerreto – Segretario Nazionale MNS

*Antonio Tisci    Esecutivo Nazionale MNS

@barbadilloit

Marco Cerreto - Antonio Tisci

Marco Cerreto - Antonio Tisci su Barbadillo.it

Exit mobile version