Editoria. Da Gli Occhi della Guerra a InsideOver, la nuova sfida per raccontare il mondo

Quella di lunedì prossimo sarà una data importante per l’informazione e, in particolare, per Il Giornale. Perché il 13 maggio ci sarà il battesimo del “fuoco”, in rete e in uno speciale magazine allegato al quotidiano, del nuovo progetto di InsideOver.com. Si tratta di un’iniziativa coraggiosa e ambiziosa che, partendo dall’Italia, punta a farsi leggere in tutto il mondo. Alla base, un solidissimo punto di partenza: quello dell’esperienza de Gli Occhi della Guerra che negli ultimi cinque anni ha raccontato il mondo, grazie all’impegno di decine di collaboratori e all’aiuto dei lettori, mobilitati con lo strumento del crowfunding.

Barbadillo.it ne ha parlato con Laura Lèsevre, project manager de Gli Occhi della Guerra e della nuova creatura editoriale.

 

Cos’è e come nasce il progetto di InsideOver?

InsideOver è l’evoluzione del progetto de Gli Occhi della Guerra, nato all’interno de ilGiornale.it nel 2014. Un progetto, questo, che puntava a raccontare il mondo e a coinvolgere sempre di più i lettori e che ha avuto talmente successo da consentirci di pubblicare più di 200 reportage da ogni angolo del mondo e da ifarci fare oggi un altro, importante, passo in avanti.
Grazie ai nostri lettori, che hanno sostenuto sempre il nostro lavoro, abbiamo deciso di aprire ulteriormente le porte del nostro progetto. E apriamo al mondo, andando cioè all’estero.
InsideOver ha la stessa missione de Gli Occhi della Guerra: racconterà il mondo con reportage, analisi e approfondimenti. Questa volta, però, si avvarrà dell’aiuto di più di cento giornalisti: sono tutti affermati professionisti e molti di loro vivono in aree di crisi, come Siria, Palestina, Africa.

 

Chi farà parte della squadra del progetto?

Ci siamo aperti a contributor provenienti da ogni parte del mondo. Alcuni di loro, tra gli stranieri, sono professionisti affermati che collaborano o hanno collaborato con testate internazionali come Cnn, Bbc e The Guardian. Abbiamo collaboratori che ci scrivono dal Medio Oriente, da Israele, dalla Palestina, dalla Siria e dall’Africa. Che vivono ogni giorno la realtà del mondo che cambia e che possono raccontare al meglio cosa accade nel pianeta. Credo che in questo consista un fattore chiave dell’evoluzione del nostro progetto: raccontare attraverso giornalisti in loco i fatti laddove questi accadono.
Abbiamo quasi cento collaboratori che quotidianamente dialogano con la redazione centrale. Ci interessa che siano liberi di raccontare ciò che vedono e di farlo utilizzando gli strumenti che riterranno più efficaci alla narrazione della verità. Non ci interessano le posizioni politiche personali, né quelle culturali e nemmeno quelle religiose. A tutti i nostri collaboratori non chiediamo altro che passione nel lavoro che fanno e lealtà nei confronti del lettore che, come ci ha insegnato Indro Montanelli, è l’unico vero padrone del giornalista.

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Il sito sarà sia in italiano che in inglese. Quale è il motivo di questa scelta?

Avendo scelto di aprirci al mondo, di stare sul panorama internazionale, abbiamo la necessità di renderci comprensibili a tutti nel mondo. Per questo motivo, superando i confini della nostra, abbiamo deciso di utilizzare la lingua franca dei nostri anni che è l’inglese. Ciò non vuol dire che tradurremo semplicemente gli articoli, dall’una o dall’altra lingua. I nostri contributi saranno tutti originali, scritti per InsideOver da giornalisti anglofoni di ogni angolo del mondo.

 

Un progetto rivoluzionario, sia per l’Italia che per il panorama dell’informazione europea. Quale la missione e quali saranno gli strumenti per compierla?

La missione di InsideOver coincide con quella portata avanti da Gli Occhi della Guerra. Il fil rouge è sempre lo stesso: il mondo raccontato con onestà e passione, assicurando, contemporaneamente, anche quella pluralità di punti di vista che ha fatto de Gli Occhi un’iniziativa così interessante. Sul fronte “tecnico” saranno potenziate le infografiche per rendere più chiare le analisi e gli approfondimenti e lasceremo che sia la notizia, e la sensibilità di chi la racconta, a guidare la scelta del “format” e degli strumenti da utilizzare (fotografici, video, testo scritto).

 

Accanto al sito ci sarà un’edizione cartacea…

Sì, il 13 maggio in edicola in omaggio con il Giornale cartaceo, ci sarà il magazine Inside Over, un numero unico. Hanno scritto per noi tredici importanti firme di caratura internazionale che ci racconteranno, con articoli in italiano e in inglese, cosa sta succedendo nel mondo. Tra gli altri, Abraham Yehoshua, pluripremiato autore israeliano, spiega perché lo Stato ebraico deve riscoprire la sua vocazione mediterranea. Robert Baer, ex agente della Cia e collaboratore della CNN, racconta perché gli Usa stanno perdendo la loro partita in Medio Oriente. Amos Harel, uno dei maggiori esperti su questioni militari e di difesa in Israele, analizza le prossime sfide belliche dello Stato ebraico. Il tutto, corredato dalle bellissime foto dei nostri collaboratori. Uscire con un’iniziativa cartacea dà una sostanza fisica al progetto InsideOver.com e rende tangibili le sue caratteristiche distintive.

E cioé?

InsideOver è un progetto a vocazione internazionale, capace di competere sul panorama della stampa globale. E di farlo dall’Italia, aprendoci al mondo partendo dal nostro Paese. Con la missione dell’onestà e della passione: dando, così, un segnale importante non solo all’informazione ma anche al sistema dell’editoria nazionale e non solo. Crediamo che il fatto che una testata italiana tenti un’iniziativa di così ampio respiro sia di forte incoraggiamento per i lettori, per l’editoria tutta e un atto d’amore nei confronti di questo bellissimo mestiere.

@barbadilloit

Giovanni Vasso

Giovanni Vasso su Barbadillo.it

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