M5S. Resa dei conti interna, via la Gambaro. E l’astensionismo dilaga anche tra i grillini

gambaroIl “popolo” della Rete ha stabilito: Adele Gambaro non può più rappresentare il Movimento 5 Stelle. Gli elettori chiamati a decidere – a fronte dei numeri roboanti più volte snocciolati da Beppe Grillo in termine di possibilità di partecipazione – potevano essere non più di 48mila. E così in 13mila (contro i 6mila che hanno votato contro l’espulsione) hanno deciso la sorte della senatrice che ha “criticato” i metodi – non i meriti – di Grillo e che per questo è stata “invitata” a smammare.

Un caso, questo della parlamentare grillina, che ha lacerato in questi giorni un movimento sempre più nervoso dato che, se da giorni si paventa l’ipotesi di una scissione interna, già si parla di altri esponenti che potrebbero essere espulsi per gli stessi motivi della Gambaro. Ma che cosa ha detto di così grave la senatrice? Ha contestato, “semplicemente”, i toni e le critiche di Grillo sul Parlamento e i suoi lavoti: opinione che, a quanto pare, può costare la messa all’Indice da parte dei pasdaran del movimento che sono scesi addirittura in piazza – ma erano davvero pochi –per rivendicare l’inviolabilità del Capo.

Il dato interessante, in questa storia, è anche un altro. Alla fine, a votare per l’espulsione, sono stati meno di ventimila grillini, ossia meno del 50% degli aventi diritto: segno che “l’astensione” sta contagiando anche i più arrabbiati e motivati tra gli indignati n circolazione. Forse il segno di una disaffezione allo stesso guru. Che qualche domanda politica e strategica dovrebbe porsela a questo punto. Invece di mandare tutti “affanculo”…

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