Decreto sicurezza. Un giovane sindaco rampogna Orlando: “Propaganda che non aiuta il territorio”

La “rivolta” del sindaco Leoluca Orlando e tutti i suoi limiti. Stavolta è un giovane primo cittadino a richiamare all’ordine il volto simbolo della cosiddetta primavera di Palermo. «Il decreto sicurezza è legge dello Stato. Trascinare il dibattito politico sul fronte della “disobbedienza”, come sta avvenendo in questi giorni, significa utilizzare il ruolo e la funzione di sindaco per scopi che poco hanno a che fare con le esigenze dei territori che siamo chiamati ad amministrare». Lo afferma Massimiliano Giammusso, sindaco di Gravina di Catania nato e cresciuto politicamente tra Azione Giovani e Alleanza Universitaria.

«Il nostro Ordinamento prevede modalità e sedi opportune per sollevare eventuali profili di incostituzionalità delle leggi – spiega Giammusso – e vorrei ricordare inoltre che proprio la nostra Carta costituzionale dispone all’art 54 che “tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”. Per questo ritengo che le posizioni assunte da alcuni colleghi, i quali addirittura arrivano a manifestare la volontà di “sospendere” l’applicazione della norma, hanno chiaramente una valenza propagandistica poiché si soffermano esclusivamente sugli aspetti che riguardano l’immigrazione».

E ancora: «Condivido dunque la posizione espressa dal collega Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno che giudica fuorvianti le valutazioni di natura ideologica del decreto. Da esponente politico non comprendo invece le posizioni critiche sul decreto assunte anche da autorevoli rappresentanti del centrodestra siciliano (Gianfranco Micciché, ndr) che rischiano di confondere il nostro elettorato di riferimento».

«Tutto ciò – prosegue Giammusso – potrebbe pregiudicare le legittime istanze di confronto e dialogo tra Governo centrale e le amministrazioni locali sulle modalità di corretta applicazione della legge. Per non parlare del confronto sulla legge di Bilancio, che contiene alcune misure che avranno una ricaduta significativa sulla gestione economica dei Comuni, come auspicato anche dal sindaco di Catania Salvo Pogliese, soprattutto qui al sud. Il decreto sicurezza introduce diverse misure che molti amministratori locali attendono da tempo – conclude  – e per questo mi auguro che venga accolto l’appello del presidente dell’Anci Antonio Decaro riguardo l’apertura di un tavolo di confronto in sede ministeriale che possa mettere ordine e chiarire le modalità di applicazione del decreto». 

Geza Kertsz

Geza Kertsz su Barbadillo.it

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