Osservatorio “Eurasia”: le eterne guerre volute dagli Usa nel Vicino Oriente

Una copertina della rivista Eurasia

Guerre lungo i perimetri dell’Europa che proseguono lo scontro fra potenze mondiali. E’ il tema di un interessante fascicolo di Eurasia (3/2018), rivista di studi geopolitici (Edizioni all’Insegna del Veltro, pagg. 206; euro 18,00; ordini: edizioni@insegnadelveltro.it) che si apre con un’analisi del direttore, professor Claudio Mutti, il quale analizza le dinamiche degli scontri nel Vicino Oriente interpretando e definendo le contrapposizioni politiche in uno scenario particolarmente critico. Emerge quindi il ruolo che nel Vicino Oriente svolgono, per interessi politici ed economici, gli Usa con l’alleato Israele. Mutti sottolinea l’importanza dell’attacco aereo israeliano alla Siria, nel maggio scorso, del “ritiro degli Usa dal trattato sul nucleare iraniano siglato a Vienna nel 2015, del trasferimento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme e delle stragi dei manifestanti palestinesi che hanno gettato altro olio sul fuoco in una regione già incandescente”. Una situazione di conflittualità perenne che col tempo registra un’escalation. L’editoriale si collega al ricco dossario, di quasi cento pagine, sul tema degli scenari di guerra. Un’analisi approfondita, circostanziata, che prende in esame il ruolo iraniano nella regione, l’accordo del nucleare iraniano senza gli Usa e – più in generale – l’incognita nucleare, nonché le elezioni in Iraq, lospostamento dell’Ambasciata Usa in Israele a Gerusalemme, il conflitto nello Yemen e il problema mai definito dell’Armenia, le oscillazioni della Turchia fra Vicino Oriente e aspirazioni occidentali e la conseguente politica di Erdogan.

Seguono le sezioni di carattere culturale, di formazione: i testi teorici di Friedrich Ratzel di geografia politica sullo Stato inteso come organismo e il testo di Karl Haushofer sul significato della geopolitica. Di grande importanza la sezione dei documenti con testi molto rari di Jean Thiriart e Johann von Leers sull’Europa e sui paralleli storici fra Italia e Germania. A latere, importante l’analisi della Gran Bretagna di fronte agli esiti della Brexit. Chiudono il fascicolo le consuete rubriche: una di recensioni e l’altra di interviste: una ad Alexander Dugin sulla Russia e il Vicino Oriente e l’altra a Marco Adorni sul fenomeno delle migrazioni di massa.

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Manlio Triggiani

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