Roma. L’associazione Fratelli Mattei sfrattata dalla sede dal sindaco Raggi

Giustizia per i Fratelli Mattei

L’Associazione Fratelli Mattei, nata in memoria del rogo di Primavalle del 16 aprile del 1973, è stata sfrattata dalla sua sede. Ne dà notizia l’associazione, con una nota firmata da Lucia e Giampaolo Mattei, presidente dell’ente. “Stamani (ieri,ndr) – si legge – le forze dell’ordine eseguito lo sfratto e chiuso i locali. Dopo anni di promesse alla nostra richiesta di un contratto di affitto regolare e non la semplice determina-delibera, per espletare le nostre attività sociali ai sensi dei regolamenti sull’associazionismo e un percorso sulla memoria degli anni di piombo, escludendo qualsiasi pratica politica come da statuto,  chiudiamo. Ciò che fa male è la nostra ingenuità nel credere alle promesse di un sindaco che per 5 anni ha governato e che ci ha promesso che avrebbe formalizzato il contratto di affitto consegnando una casa della memoria a Stefano e Virgilio Mattei. Spero però che questa amministrazione comunale, sino a ora sorda a qualsiasi dialogo con noi, trovi una soluzione per riconsegnare questi locali”.

La reazione di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera 

“Con l’immonda azione di ieri, per me da ora Roma non ha più un sindaco. Virginia Raggi si vergogni di violentare in modo così empio una famiglia e una comunità umana devastata dall’odio degli anni ’70. Non ho davvero più parole. Bisogna essere di un’intelligenza limitata per non capire che questo modo di schiaffeggiare la sofferenza e la storia che l’ha generata è destinato a creare indignazione e risentimento, non da una parte politica, ma da qualunque pensiero si sia sedimentato sulle strade di Roma, abbia lasciato una tradizione dietro di sé. Dopo la chiusura di Colle Oppio, che è a questo punto un’inezia rispetto al tentativo di cancellare il rogo dei fratelli Mattei, potrei dire del ritorno di un antifascismo isterico, violento e fuori dal tempo. Ma non mi sento di dare dignità politica a un microbo. La mia città ne ha viste tante, di lei, della pochezza culturale di questa sub-sindaca e della sua nullità morale nemmeno si accorgerà.
Sarà presto spazzata via da una schicchera, come un granello di polvere.
Interrogherò il ministro dell’Interno Salvini sulla legittimità di questo atto, giusto per lasciare agli atti della Repubblica italiana l’infamia e l’infame”.

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Red

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