Europee. Il dilemma di Diventerà bellissima: al bivio tra Meloni e Salvini

Ruggero Razza, Nello Musumeci, Raffaele Stancanelli.

Europee. Diventerà bellissima al bivio. Il movimento fondato da Nello Musumeci e che ne ha accompagnato l’elezione a presidente della regione Sicilia, dovrà decidere se è come schierarsi in vista del 29 maggio, data del rinnovo dell’europarlamento. Sostenere la Lega di Matteo Salvini o seguire la proposta lanciata da Giorgia Meloni ad Atreju di costruire una casa conservatrice e sovranista ancorata sì al centrodestra, ma alternativa al Carroccio e aperta ai delusi di Forza Italia. 

 

VERSO IL CONGRESSO

“Deciderà il congresso”, ha detto più volte il governatore siciliano. La macchina organizzativa è già a lavoro. Entro fine ottobre sarà convocata l’assemblea che con molta probabilità opterà di affidare il movimento a una guida provvisoria che dovrà traghettare il soggetto che deve il suo nome ad una storica uscita dell’icona antimafia Paolo Borsellino, verso un’organizzazione più matura e capace di articolare l’adesione sul territorio di 50 sindaci. L’ipotesi più accreditata è che Db sarà affidata temporaneamente a una regia ristretta, un triumvirato forse, composto da personalità che al momento non ricoprono incarichi pubblici. E se la data del congresso non è stata ancora fissata, è più che probabile che l’assise sarà convocata entro la fine dell’anno solare. 

IL CANDIDATO

Sarà dunque una corsa e tappe da qui alle Europee. Nessun affanno, tuttavia. Negli ambienti musumeciani, infatti, la scadenza elettorale continentale è percepita come un motivo di distrazione rispetto all’obiettivo principale di questa fase politica, la gestione della macchina amministrativa siciliana. Per questo motivo Ruggero Razza, che i giornali dànno in lizza per una possibile candidatura, potrebbe invece non essere della partita. Stando ai bene informati, l’attuale assessore regionale alla Sanità, poltrona chiave della giunta Musumeci, difficilmente abbandonerà prematuramente Palermo per Bruxelles.

LA DOPPIA VIA SOVRANISTA

Salvini o Meloni, dunque. Una questione aperta e che tale potrebbe rimanere ben oltre la tappa congressuale. Il quadro nazionale, da qui alla prossima primavera, rischia di essere in costante evoluzione. Il successo di Afd in Baviera conferma le previsioni di una prossima avanzata della galassia sovranista in tutta Europa. La recente apertura del leghista Giancarlo Giorgetti dal palco milanese di FdI, che ha chiamato all’unità le forze euroscettiche del centrodestra, pone un interrogativo che può sparigliare le carte anche tra i siciliani di Db. 

LA PARTITA INTERNA

La rappresentazione di un movimento diviso in correnti rischia di non interpretare le fibrillazioni in corso. Se non addirittura di falsarle. L’idea che al momento Nello Musumeci sia l’arbitro della disputa tutta etnea tra Ruggero Razza (che vedrebbe nel dialogo tra una forza territoriale e un partito federale quale la Lega, lo sbocco naturale di Db) e il senatore di FdI Raffaele Stancanelli, entrambi fondatori del movimento, semplifica ma non risolve il quadro. Un quadro che, manco a dirlo, verrà fuori una pennellata alla volta e in concomitanza con gli sviluppi nazionali. Intanto Musumeci pensa alla prossima meta, una tappa tagliente quanto uno scoglio lavico: il riordino del settore rifiuti nell’Isola. 

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Fernando M. Adonia

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