Esteri. “Via da radio Rtl”, Zemmour censurato dai media francesi

In Europa si può parlare di tutto, c’è la libertà di espressione, tutte le opinioni sono legittime. Ma anche no. Ne sa qualcosa Èric Zemmour, giornalista e scrittore francese, silurato recentemente da RTL, la radio più importante di Francia, che ne ha sospeso il programma, dal titolo “Non siamo necessariamente d’accordo”. Un format che andava in onda due volte a settimana e aveva un audience vastissimo. La decisione anti commerciale è stata presa per motivi ideologici, in quanto Zemmour è la negazione del politicamente corretto.

Sostiene pervicacemente la tesi per cui la Francia, per colpa del buonismo e del lassismo, si starebbe suicidando per lasciare spazio all’islamizzazione, tesi scritta anche nel best seller “Il suicidio francese”, mal digerita dagli ayatollah dell’informazione uniformata. Proprio loro, anzi proprio alcuni redattori di RTL, avrebbero costretto l’emittente alla cacciata del giornalista, dopo che le varie associazioni che combattono la cosiddetta islamofobia, il razzismo e via dicendo. Stando a Le Parisienne, la presenza in radio non sarebbe del tutto annullata, in quanto al censurato sarebbe stata offerta una presenza come opinionista nei programmi del venerdì mattina. D’altronde, va bene il politicamente corretto, ma pecunia non olet e perdere del tutto un campione d’ascolti probabilmente potrebbe infastidire, un giorno, qualche CDA.

Zemmour è abituato ad essere vittima di queste situazioni patetiche. La sua presenza in RTL era già stata limitata in passato, è stato espulso da televisioni, processato e condannato a multe, costretto a girare sotto scorta per le minacce da parte di integralisti islamici.

Fra le altre posizioni scomode professate da Zemmour, c’è anche quella riguardante la femminilizzazione della società, esposta nel volume “Le premier sexe”, pubblicato in italiano con il titolo “L’uomo maschio”. Secondo lo scrittore, la cultura moderna vorrebbe indurre l’uomo ad essere di fatto una femmina e l’ideologia gender è uno dei principali motori di questo processo. Anche riguardo a questa opinione, che non appare però legata al contendere nella cacciata dalla radio, il buon Zemmour si è inimicato non poche persone à la page.

E dunque, mentre in Francia il presidente è coinvolto in quello che, a tutti gli effetti, è un watergate de noantri (con risvolti sessuali decisamente divertenti), si consuma un altro scandalo, che è la messa a tacere di un giornalista scomodo.

Francesco Filipazzi

Francesco Filipazzi su Barbadillo.it

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