Il caso. In Grecia i tagli della Troika bruciano quanto i boschi dell’Attica

Solo poche settimane orsono i politicamente corretti di casa nostra si entusiasmavano per la grande ripresa della Grecia, merito dell’austerità imposta dalla Troika.

Ovviamente si sorvolava sul particolare irrilevante dell’aumento spaventoso della povertà, sulla fame dei bambini greci, sul Pil trainato dalle aziende costrette a cedere la proprietà a multinazionali straniere. Le infrastrutture controllate da tedeschi e cinesi, grazie all’ignobile tradimento di Tsipras.

Erano effetti collaterali trascurabili, a fronte della soddisfazione di Bruxelles, della Troika, delle multinazionali. Chissà se per i sostenitori dei sacrifici altrui sono trascurabili anche le decine e decine di morti per gli incendi in Grecia e per gli inevitabili ritardi nei soccorsi, dal momento che Tsipras e la Troika hanno voluto tagli in ogni settore, compreso quello della sicurezza.

Chissà se i politicamente corretti in servizio permanente effettivo indosseranno le magliette rosse per solidarietà nei confronti dei bambini greci che nessuno ha soccorso in tempo. Niente navi militari, niente Ong, sono solo greci e non meritano aiuti.

Troppo comodo nascondersi dietro l’impossibilità di prevedere i roghi perché la solidarietà è mancata anche quando i bambini svenivano a scuola per carenza di cibo, quando i medici denunciavano la salute sempre più precaria perché mancavano i soldi per curarsi. Tutti muti, tutti senza magliette colorate o senza l’ipocrisia di mani davanti alla bocca per denunciare attacchi chimici che si sono rivelati una montatura.

Ma ovviamente non si poteva solidarizzare con le vittime greche perché l’aguzzino era Tsipras, perché i suoi burattinai erano a Bruxelles, a Francoforte, a Berlino, al Fondo monetario internazionale. Dunque bisognava far finta di nulla, bisognava entusiasmarsi per le privatizzazioni, per il successo del Pireo cinese e degli aeroporti diventati tedeschi. Bisognava indignarsi se i greci non facevano abbastanza per i migranti, togliendo il pane di bocca ai propri figli.

È imbarazzante questa Grecia. Perché dimostra il fallimento delle misure economiche imposte dagli euro cialtroni. Imbarazza perché rappresenta un monito per tutti gli altri popoli europei qualora volessero fidarsi di Bruxelles e delle assurde logiche economiche che creano solo disperazione, povertà e morte. Ma senza magliette rosse.

Ed allora la disinformazione di servizio è già schierata a spiegare che gli incendi sono stati appiccati dall’opposizione per dimostrare l’incapacità del governo burattino controllato da Bruxelles.

*Da Electoradio.com

Augusto Grandi*

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