Il caso. Schifone (FdI): “Sull’antifascismo, Crosetto parla solo a suo nome”

SchifoneIl caso Crosetto continua a sollevare reazioni in Fratelli d’Italia. Dopo le dichiarazioni di Pasquale Viespoli, ecco che arriva l’intervento di Luciano Schifone. Napoletano, di origini lucane, è stato eurodeputato e consigliere regionale in Campania. Per Schifone, dirigente nazionale di Fdi, l’ex sottosegretario alla Difesa non può parlare che a nome suo quando “apre” all’antifascismo della sinistra istituzionale.

Ecco la nota di Schifone. “Penso che sulle estemporanee affermazioni di Crosetto, vada fatta chiarezza cercando di non speculare approfittando del momento elettorale per capitalizzare qualche voto in più. Questo francamente non toglie e non mette, ma dà esattamente la dimensione parassitaria di chi esiste solo succhiando da altri corpi. Non c’è dubbio – prosegue Luciano Schifone – che ha ragione Viespoli quando afferma su Barbadillo che è grave errore legittimare l’antifascismo nel momento in cui è l unico elemento di vitalità di una sinistra sconfitta dalla Storia ed ormai allo sbando”.

Per Schifone, Fratelli d’Italia non condivide le posizioni espresse a Matrix da Guido Crosetto: “Sottolineo e ribadisco, come componente della Direzione Nazionale del partito, che Crosetto è libero di dire quelle cose a titolo personale, ma non può dichiarare la sua posizione come coordinatore nazionale di FdI, perché mai decisa in nessun organo di partito, che infatti non ha aderito a quella manifestazione nè mai a tutte le decine di altre simili in tutta italia”. E spiega: “Aggiungo una mia ulteriore considerazione sulla inopportunità di quella dichiarazione, sul piano della sensibilità politica. Crosetto, da politico ormai navigato, non si è mai accorto di essere il coordinatore di un movimento che ha la Fiamma nel simbolo, che anche i bambini sanno che è simbolo di pacificazione nazionale e quindi il contrario dell odio e della divisione che propugnava quella manifestazione, a cui idealmente ha aderito?”

Quindi la chiosa finale: “Ciò detto voglio anche affermare che è anche necessario non cadere nella trappola di chi vuole riportare il paese agli anni degli opposti estremismi e degli anni di piombo. Rifiutare l’antifascismo non può significare mettersi a fare la parodia folcloristica di un passato che va storicizzato. I valori della destra nazionale e sociale vanno attualizzati nella società moderna senza torcicolli”.

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