Il punto. Le politiche si giocano sul web e sul voto giovanile, dove le destre zoppicano

Un bosco di tricolori
Un bosco di tricolori

Le prossime elezioni politiche costringeranno i partiti a prendere atto della disarticolazione dei sistemi tradizionali di propaganda. Giornali e tv informano ormai gli over 50. Tutti gli altri si documentano, tra milioni di fake news, sui social. Su queste piattaforme il ritardo nella costruzione di una proposta politica del centrodestra e delle destre in particolare è acclarato. Le statistiche degli anni scorsi, pur evidenziando il predominio dei 5 Stelle nell’elettorato giovanile, non hanno portato ad investimenti rilevanti per ritornare ad occupare territori politici, come le scuole o le università, una volta fulcro della politica nazional-popolare. La presenza delle organizzazioni radicali di Casapound o Forza Nuova ha consentito un contraddittorio per certi versi novecentesco, mentre il populismo grillino, con pagine, siti, e cartoline, ha egemonizzato la web-sfera. La risposta di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini, puntuali nelle diramazioni su internet, probabilmente non sarà sufficiente ad un riequilibrio, mentre alcuni laboratori – Casaggì Firenze, Il Lingotto di Torino, Gioventù nazionale di Taranto, solo per citarne alcuni – raggiungo risultati positivi ma non in grado di contaminare altre realtà affini.

In poche settimane non si può correre ai ripari, ma si può calcare la mano sui temi giovanili, riletti in chiave patriottica e movimentista. Il diritto al futuro, la digitalizzazione della vita delle città, il sostegno alle imprese giovanili, la riscrittura con maggiori garanzie dei contratti di inserimento sono solo alcune tracce per provare una inversione di tendenza.

Le organizzazioni giovanili, se ammodernate e attrezzate per comprendere lo spirito del proprio tempo, sono indispensabili per aggiornare le categorie politiche e fornire riscontri più avanzati alle classi dirigenti dei partiti. Scoprirlo solo dopo le elezioni potrebbe rivelarsi un errore imperdonabile.

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