Il commento. La demonizzazione della destra di AfD e la fragilità dei nemici del populismo

AfD, alternativa per la Germania, partito di destra euroscettico
AfD, alternativa per la Germania, partito di destra euroscettico

Il 20% dei residenti in Germania non è tedesco. La maggioranza di costoro è di religione islamica. I tedeschi dopo gli anni della Merkel sono un popolo depoliticizzato, annoiato, intontito che vive in una condizione di perenne dormiveglia scandita da bevute di birra, quotidiane degustazioni di würstel, minijob a 800 euro al mese, integrazione del reddito per i più poveri, rinuncia a pensare. È una forma di resa civile. Gli islamici, come ha ordinato Erdogan, devono starsene buoni e fare figli. Tra 30 anni saranno loro a governare la Germania e i nativi tedeschi saranno ospiti tollerati nel loro Paese. È il destino che nell’arco di un secolo dovrebbe toccare agli europei. A una condizione però, che la gente non si renda conto della decomposizione progressiva dell’identità nazionale. Fino ad ora questa strategia dell’ottundimento progressivo di un intero popolo si è sviluppata in Germania senza incontrare ostacoli, se non l’opposizione di screditati e folklorici gruppi neonazisti. Ma cinque anni fa un gruppo di professori di economia formò un partito (Alternative fur Deutschland AFD), che in pochi mesi sfiorò il 5%.  I professori anti euro furono emarginati dai nazionalisti che affidarono il partito a una donna-manager ,Frauke Petra, che nelle regioni orientali è riuscita a sfiorare percentuali oltre il 30%.

Una furibonda campagna mediatica ha indebolito l’AFD. Il politologo Herfried Munkler sostiene che questa Europa tecnocratica e bancocentrica può sopravvivere soltanto se i nazionalisti identitarie dell’AFD si fermeranno sotto il 10%. Perché, dice Munkler,” la stabilità dell’Europa è costituito dall’asse franco-tedesco che si è incrinato dal momento in cui Parigi prende ogni decisione dovendo tenere conto del partito della Le Pen. Se anche a Berlino il futuro governo dovesse dipendere dalla presenza di un partito nazionalista con oltre il 10% dei voti, allora L’Unuione Europea entrerà in una fase di agonia”. La Finanzocrazia, come la definisce Lawrence Lessing, in questo caso riceverebbe un colpo durissimo. Verrebbe meno il disegno dello strategista globale, Parag Khanna, che prevede la rovina della democrazia che dovrebbe essere sostituita da una tecnocrazia orientata dai dati digitali raccolti utilizzando la rete e facendo a meno dei partiti e dei politici. È l’deologia degli #M5S, di Casaleggio e Grillo. Le consultazioni elettroniche dal basso impongono un nuovo Stato, l’info-Stato che può fare a meno delle elezioni politiche perché si passerebbe da dal regime democratico a una forma più tecnologica e innovativa di governo. A mettere ordine, se insorgono insorgenze nel web, ci penseranno gli hacker del potere, veri tecnici e manipolatori del consenso. I tedeschi sono un po’ le cavie per sperimentare queste forme di governo che in Italia sono avanzate da Grillo e dai media mainstream. Ma per mettere in crisi questa follia basterà il voto di un milione di voti in più o in meno ai nazionalisti tedeschi. Riflettete sulla fragilità della forza dei nemici del populismo. Soprattutto quelli che lamentano sconfitte che semmai toccano agli altri.

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Emiddio Novi

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