L’intervento. Fondazione An: Fdi raddoppia i seggi in cda e rilancia con idee e progetti

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Spiace constatare che ancora una volta qualcuno utilizza la Fondazione Alleanza Nazionale per “emettere un rantolo politico”. Le votazioni, svoltesi sabato, portano la pattuglia di Fratelli di Italia – quella per intenderci che ha scongiurato in assemblea lo svuotamento della Fondazione e il suo “fine vita pilotato” – da 5 membri del c.d.a. a 10 membri. La “santa alleanza” che abbraccia Fini, Alemanno e Gasparri ha eletto un numero pari di membri e canta vittoria.

Ma poi vittoria di cosa e per cosa? Qualcuno volutamente confonde i piani. Fuori dalla Fondazione, al di là di velleitarismi e settarismi da prefissi telefonici, esiste una sola destra che vive di consensi e non di magheggi di palazzo: quella incarnata da Giorgia Meloni che sta attraversando il deserto avuto in eredità, con coerenza e serietà. All’interno della Fondazione non esistono “partiti” ed è anzi svilente considerare la Fondazione An il terreno di scontro fra bande,  ma se dovessimo arrenderci ad inseguire tale ragionamento dovremmo comunque concludere che il partito maggioritario è certamente Fratelli di Italia.

Solo chi ha una ben strana concezione della democrazia e della rappresentanza politica può tentare di confondere i voti conseguiti per l’elezione di un cda con il consenso elettorale maturato nelle città italiane.

Speriamo di riuscire a sanare l’equivoco di fondo: la Fondazione non nasce per consumare guerre intestine, nè per salvaguardare colonnelli in via di estinzione, ma per salvaguardare il patrimonio ideale e culturale della destra italiana. In tal senso trovo stucchevoli i proclami politici, con lo strascico delle polemiche personali che alimentano.

Programmi e idee per una destra modernizzatrice

Se per alcuni il rinnovamento del cda nasce all’insegna delle rivendicazioni verbali agli organi di stampa, per Fratelli di Italia sarà l’occasione per immaginare un pensatoio che elabori, unitamente a docenti universitari e ricercatori, un coerente programma di riforme dello Stato degno di una destra modernizzatrice e di governo, sarà l’occasione per alimentare una scuola giornalismo in ricordo di Almerigo Grilz, sarà l’occasione per studiare una seria ed indifferibile riforma del diritto della immigrazione, del diritto della esecuzione penale, per ridisegnare una visione del mondo coerente e moderna della destra italiana.

Ogni strumentalizzazione politica è la versione di destra della “sindrome di D’alema” volta alla frammentazione, alla scissione, al settarismo e dedita al complotto di palazzo, ivi compresa la questione del simbolo per il quale, così come ha deciso l’Assemblea due anni fa, cosi deciderà l’assemblea a breve.

*neo componente del cda della Fondazione Alleanza Nazionale, esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia

@barbadilloit

Andrea Del Mastro*

Andrea Del Mastro* su Barbadillo.it

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