Cinema. Atomica Bionda: Charlize Theron spia a Berlino in un film poco adatto ai salutisti

Spia inglese e spia francese. Lorraine e Dolphine in una scena del film

Siete a due passi dalla Porta di Brandeburgo ma c’è il Muro che vi blocca l’accesso ad uno dei luoghi simbolo di Berlino. Che fare? Beh, un’idea è lanciarsi a tutta velocità lungo i blocchi di cemento che separano la città, magari su una Porsche 911 del 1983, Persol calati sugli occhi, sigaretta stretta fra gli angoli della bocca e Blue Monday sparata di sottofondo. E’ vero, vi abbiamo portati un po’ indietro nel tempo, nelle strade brulicanti di punk, manifestanti e bionde in tiro come Lorraine Atomica Bionda Broughton protagonista dell’omonimo film firmato da David Leitch (stuntman prestato alla regia e al suo secondo film dopo John Wick) con Charlize Theron, John Goodman, James Mc Avoy e Til Schweiger.

Ispirato ad una graphic novel, Atomica Bionda rende omaggio alla città delle spie, la Berlino della Guerra fredda centro di un’attività intensa di controspionaggio, raccolta informazioni e omicidi da questa e da quell’altra parte del Muro. Già sfondo di romanzi e film epici (Gioco a Berlino, La spia che venne dal freddo, Dossier Odessa tanto per citarne alcuni) la capitale tedesca ripiomba per 115 minuti nel suo passato prossimo (a Ovest la vera capitale era Bonn), al novembre di 28 anni fa quando le proteste dei berlinesi orientali, la crisi che investe il mondo comunista e l’inesorabile mutamento dello scenario internazionale stanno per sgretolare il simbolo del potere sovietico, il Berliner Mauer sul quale hanno perso la vita oltre 200 cittadini della DDR in fuga.

Bella quanto fredda e spietata, Lorraine è un agente segreto del MI6, l’agenzia di intelligence britannica, chiamata dai suoi superiori a rendere conto delle azioni svolte in Germania per il recupero di un prezioso file che, in mani sbagliate, potrebbe “prolungare di 40 anni la Guerra fredda”. Una triplogiochista che intreccia il suo destino all’oscuro Percival e alla sensuale spia gay Delphine (Sophia Boutella), francesina tutto pepe che avrebbe voluto “fare la cantante rock o la poetessa” per poi andare sotto copertura più per adrenalina che per reale convinzione. Parte delle riprese sono state effettuate a Budapest, non nuova ad ambientazioni cold war probabilmente perché conserva inalterati scorci del mondo oltre cortina.

Spy story da vedere e da gustarsi per tre motivi: perché rievoca atmosfere di un’epoca ormai fagocitata dalla Storia, fra giornate uggiose e umide di un mondo diviso non solo dal Muro ma dalla musica, dallo stile di vita, dal look, dalla quotidianità. E’ questo è il secondo motivo per cui vedere Atomica Bionda: full immersion totale negli Anni ’80, a partire dalla grafica dei titoli di testa fino alle note di una colonna sonora evocativa (brani originali e rivisitati di New Order, The Clash, George Micheal, Depeche Mode, Queen, David Bowie) e immortale che accompagna corse su auto e moto che hanno segnato l’immaginario collettivo, guidate da determinati agenti con indosso giacche di pelle e dolce vita nero.

Lorraine e Percival dalla parte orientale del Muro

Contro indicazioni? Una soltanto: opera altamente sconsigliata ai salutisti, per via dei dialoghi interrotti da frequenti “cicchetti” di vodka gelata e da sigarette accese una dietro l’altra. E chissà come Lorraine avrebbe commentato la decisione del Sindaco di New York De Blasio di alzare a 13$ il prezzo dei pacchetti…

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