Sovranisti, che fare?/6. Nessuna vittoria è possibile senza la lotta per l’egemonia culturale

Lottare per l'egemonia delle idee
Lottare per l’egemonia delle idee

Siamo chiusi nell’angolo. Inutile girarci attorno. L’assalto sovranista e populista all’establishment sta miseramente fallendo come i tentativi degli abitanti di Buenos Aires di contrastare l’invasione aliena ne “L’Eternauta”. La Le Pen non è riuscita a racimolare che un terzo dei voti in una Francia che ha preferito mantenere le fallimentari politiche di Hollande cambiando scatola al prodotto; Trump è stato “normalizzato” dal Deep State, deludendo milioni di persone in tutto il mondo che speravano in una svolta dopo cinque lustri di presidenti uno più guerrafondaio dell’altro; Olanda e Austria premiano alle elezioni i movimenti europeisti; in Italia la caduta di Renzi in seguito alla debacle referendaria ha lasciato il posto a un Gentiloni che non ha cambiato di una virgola le politiche del suo predecessore.

È vero, i movimenti populisti e sovranisti avanzano nei numeri. Ma non basta a vincere e si spera sempre nel prossimo giro. E la domanda è: ci sarà davvero un “girone di ritorno” per poter cercare la rivincita?

Il realismo ci impone di essere pessimisti. Macron ha trionfato contando su due fattori: la fasciofobia e il voto dei francesi d’origine straniera. In Italia, la fasciofobia è un’arma formidabile e ben presto, fra barconi e ius soli, ci saranno anche qua assai milioni di voti “supplementari” a puntello dei partiti europeisti e dei versipelle grillini. La Francia di oggi è quello che diventerà l’Italia di domani.

Il tempo stringe, dunque. Quando lo ius soli sarà approvato, grazie a “cittadinanza facile” e ricongiungimenti familiari orde di africani piomberanno legalmente in Italia pronte per essere usate come ostacolo di ogni risorgimento nazionale. Se un movimento sovranista e populista non riesce a coagularsi ora, giocando il tutto per tutto in questi pochi anni (mesi?) che ci restano davanti, non sarà più possibile sperare in un cambio di rotta, quantomeno non dalle urne.

Questo l’establishment l’ha già capito da un pezzo, e con Macron ne ha avuto la prova definitiva. Per cristallizzare il suo potere e renderlo inattaccabile, hanno bisogno di premere l’acceleratore sull’immigrazione e sulla distruzione delle identità nazionali e dei tessuti sociali tradizionali. Un obbiettivo che oramai è a portata di mano.

Che fare, allora?

La battaglia non può che essere sul piano dell’egemonia culturale.

In Italia abbiamo un’armata di schede bianche che vanno rastrellate, ci sono milioni di indecisi che vanno convinti. E non lo si può fare sperando in un “provvidenziale” attentato prima di un’elezione (cosa che peraltro è anche spregevole).

Un movimento sovranista e populista deve fare quello che la destra ha smesso di fare da Fiuggi in avanti. Deve lottare per riprendersi la cultura anziché andare a rimorchio dei liberisti. Prendere esempio dalla macchina culturale del vecchio PCI, occupare spazi e visibilità. Aprire una radio a diffusione nazionale. Cercare grandi gesti simbolici (abbiamo il centenario della Grande Guerra! Che vogliamo più di questo?). Conquistare internet, impedendo innanzitutto che le proposte boldriniane di mordacchia vengano portate a compimento. Cultura alta, cultura pop, riappropriarsi perfino di simboli e miti religiosi.

Un fronte sovranista e populista ha solo questa strategia davanti. Sul come, sui dettagli, se ne discuterà ulteriormente se questo dibattito si dimostrerà fecondo. Ma probabilmente non c’è altra strada che tentare l’ultima rimonta elettorale attraverso la riconquista dell’egemonia culturale. Il fenomeno Trump in America ha dimostrato che in questa fase di crisi e disillusione c’è spazio di manovra anche per ascese rapidissime.

L’anno che ci separa dalle elezioni sarà la nostra Battaglia delle Midway. O vinciamo (e guadagniamo così un po’ di respiro), oppure, l’ennesima battuta d’arresto ci condannerà a un inesorabile destino di battaglie di retroguardia, sempre più indietro, sempre più indietro, finché fatalmente schiacciati dal numero non potremo far altro che capitolare.

@barbadilloit

Emanuele Mastrangelo

Emanuele Mastrangelo su Barbadillo.it

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