Storia (di G.Marocco). Il tricentenario di Maria Teresa d’Asburgo

Maria Teresa d'Asburgo
Maria Teresa d’Asburgo

In occasione del tricentenario della nascita di Maria Teresa d’Asburgo (nata a Vienna il 13 maggio 1717 – ivi deceduta il 29 novembre 1780), il 15 marzo 2017 sarà inaugurata, e rimarrà aperta sino al 29 novembre, una grande mostra celebrativa sulla vita e sull’operato di una delle più importanti regnanti  della storia europea. 

Assieme a molte altre manifestazioni, eventi, convegni, le mostre allestite in quattro sedi diverse, a Vienna ed in Austria Inferiore, saranno dedicate a tematiche  differenti. Al Hofmobiliendepot  (Museo del mobile di Vienna): “La famiglia ed il retaggio”, la mostra è dedicata alla cerchia familiare, ai destini ed alla politica dinastica matrimoniale della sovrana, nonché alla prosecuzione del “mito” di Maria Teresa ben oltre la morte, la sua trasfigurazione in un personaggio positivo della dinastia, nel quale popolo e nobiltà potessero identificarsi. Allo Schloss Hof  (il Palazzo Hof, già tenuta  del Prìncipe Eugenio di Savoia e residenza di campagna dell’Imperatrice nella Bassa Austria): “Alleanza e ostilità”, una presentazione  delle complesse vicende relative alla sua assunzione del potere, le guerre ed i trattati di pace, le perdite e le acquisizioni territoriali, le grandi ambizioni di politica estera. Al Castello di Niederweiden (antica casa di caccia in Marchfeld, Bassa Austria, riservato alle feste ed alle battute): “Modernizzazione e riforme”, i grandi cambi introdotti da Maria Teresa, che trasformarono lo Stato. Al Wagenburg (Museo delle carrozze di Vienna): “Potere al femminile e gioia di vivere”,  l’autorappresentazione di Maria Teresa, nella interazione  fra identità femminile e potere sovrano, tradizionalmente maschile. Le carrozze di rappresentanza e gli abiti da cerimonia fanno lì rinascere il fulgore e la magnificenza della “rappresentazione aulica”, il concetto di sovrano taumaturgico che governa per Grazia di Dio, per suo mandato. Prima della sobrietà dell’ “era giuseppina” (del figlio) e del tramonto dell’Ancien Régime, durante il suo regno, l’ “ostentazione aulica” conobbe il suo ultimo periodo aureo.

Il regno di Maria Teresa durò dal 1740 al 1780. Dopo gli anni della Guerra di Successione Austriaca e la Pace di Aquisgrana (1748), la Monarchia asburgica conobbe un periodo di notevole fioritura: nel campo dell’amministrazione dello Stato e della politica estera l’operato di Maria Teresa avrebbe influenzato in maniera decisiva i futuri sviluppi della stessa. Benché ella nutrisse un certo scetticismo nei riguardi degli ideali dell’Illuminismo, la sua epoca viene compresa nel “Dispotismo Illuminato”, accanto alla grande Caterina II di Russia ed al suo “nemico” Federico di Prussia. Un periodo di riforme per i dominî asburgici contrassegnati da una forte ondata di modernizzazione. In qualche modo, Maria Teresa ricrea lo Stato asburgico. L’idealizzazione di Maria Teresa come grande “Madre della Nazione” non fu postuma. In virtù dei suoi sedici figli (dei quali tredici sopravvissuti alla prima infanzia), già in vita ella fu considerata una sorta di “monumento a sé stessa” ed a tutti gli effetti Imperatrice (seppure solo lo fosse quale consorte di Francesco di Lorena). La mostra mette in luce l’immagine della sovrana come quella di una donna straordinariamente “attaccata alla famiglia”, seppure autoritaria.

Già un convegno incentrato su Maria Teresa d’Asburgo, per celebrare i molteplici aspetti della grande sovrana, dalla cultura all’urbanistica, all’economia, alle provvidenze sociali, è stato organizzato dal Comune a Trieste, gli scorsi 20 e 21 ottobre. Convegno che ha avuto come elemento centrale e rappresentativo Maria Teresa, figura carismatica che ebbe grande peso e significato per la città, dando impulso all’istruzione e lavorando intensamente per creare una Trieste cosmopolita, in rapida crescita, trasformandosi profondamente, come altre città asburgiche. Ricostruzione dell’ attività di governo dell’Imperatrice, del suo ruolo nei processi di evoluzione dello Stato moderno e dell’eredità mitica e culturale che ha lasciato alle generazioni successive.

Non poteva mancare, in queste celebrazioni, Milano: i ricordi di Maria Teresa e successori sono legati al  buongoverno, alla stabilità, all’ordine. In quei decenni furono poste le basi per la Milano moderna. Il seicento spagnolo aveva fiaccato la città. L’ennesima dominazione straniera, questa volta austriaca, avrebbe invece di lì a poco creato le condizioni e le basi per lo sviluppo della Lombardia. In quel periodo Milano prese i contorni della capitale morale ed economica futura, sede di industrie e commerci. E’ del periodo teresiano la fondazione del Teatro alla Scala e la nascita dell’Accademia di Brera. Il carattere e lo stile asburgico, le stesse usanze alimentari (come la Wiener Schnitzel, ribattezzata  “milanese”) è quello che ha impregnato il modus vivendi, la mentalità ed anche molti quartieri della città, la toponomastica, l’architettura. È legato al buongoverno, all’amministrazione efficiente, alle tante iniziative modernizzatrici l’aspetto che fece subito la differenza con gli altri Stati italiani, afflitti da malgoverno ed istituzioni obsolete. Una differenza che si è accentuata nei secoli successivi proiettando Milano e la Lombardia tra i motori d’Europa. Se Milano divenne ‘una locomotiva’,  il merito è anche dell’impulso positivo dato a suo tempo dall’Austria teresiana. Giova forse non sottacere che la simpatia per l’Austria è tuttora viva in molte frange di simpatizzanti per la Lega e che, storicamente, l’élite liberale milanese, pur critica del pugno duro di Radetzki, fu sempre assai tiepida, se non contraria, come Cattaneo, all’incorporazione nel più arretrato e povero Piemonte sabaudo. Al di là della retorica risorgimentale, il ricordo delle “Cinque Giornate” non ha mai destato grandi sentimenti.

Con il trattato che mise fine alla Guerra di Successione Spagnola, il Ducato di Milano fu ceduto alla Casa degli Asburgo d’Austria, che lo conservarono fino alla conquista francese di Napoleone Bonaparte, nel 1797. Il governo degli Asburgo fu caratterizzato da rilevanti riforme amministrative, che i sovrani – ispirati dai princìpi dell’ Assolutismo illuminato – introdussero anche nei loro territori lombardi: la risistemazione del catasto, la soppressione della censura ecclesiastica, lo sviluppo dell’industria della seta. Tali misure, attuate dal conte Carlo Giuseppe di Firmian, sono unanimemente riconosciute come uno dei presupposti che nei secoli successivi permisero alla Lombardia di convertirsi in uno fra i principali “motori” economici dell’Italia. Fu l’epoca, non dimentichiamo, di Beccaria e dei Verri, dei tre viaggi di Mozart, di una grande fioritura culturale.

Organizzata dall’ Austria Italia Club, nei saloni di palazzo Spinola, sabato 21 gennaio 2017 si è già svolta la 34ma edizione del   “Wien Ball in Mailand  2017”, con giovani debuttanti e cadetti della Scuola Militare, che  hanno aperto la serata con la tradizionale “Fächerpolonaise” di Karl Michael Ziehrer, eseguita dalla “Orchestra da Camera Divertimento Viennese”, appositamente giunta da Vienna. La serata era dedicata quest’anno al trecentesimo anno della nascita  di Maria Teresa. 

Seguiranno certamente, nel corso dell’anno, molte altre iniziative culturali e rievocazioni, sia da parte di organizzazioni ed ambienti legittimisti, sia di carattere accademico.

* già ambasciatore d’Italia in El Salvador e Paraguay

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Gianni Marocco

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