La decisione sarà sottoposta al parlamento britannico, ma la strada sembra segnata.
Molti si chiedono quale sia la motivazione di questa accelerata, ma è evidente che le dichiarazioni di Trump contro l’Unione Europea e a favore di un accordo economico privilegiato con il Regno Unito hanno colto nel segno.
In particolare, il premier britannico ha impostato 12 punti di azione:
- Garanzie sul passaggio dalle leggi europee a quelle britanniche.
- Stop alla giurisdizione della Corte di giustizia europea
- Rafforzare i legami tra Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, che verranno coinvolti nella Brexit.
- Nessuna barriera con la Repubblica d’Irlanda, che al momento rappresenta l’unico confine via terra.
- Controllo dell’immigrazione anche dall’Europa.
- Garanzie ai cittadini Ue nel Regno Unito
- Mantenimento dei diritti dei lavoratori durante il processo di uscita
- Uscita dal mercato unico e eventualmente accordo di libero scambio con l’Ue.
- Libertà di commercio con tutti i paesi del mondo senza imposizioni dall’Ue.
- Accordi con l’Ue per la ricerca.
- Condivisione dell’intelligence per la lotta al terrorismo.
- Uscita entro due anni.
Il dodecalogo della May non fa sconti a nessuno e, comunque, mantiene (più di) un piede all’interno dell’Unione Europea (sostanzialmente, però e mai formalmente come da lunga tradizione britannica) cercando di conservare qualcuno dei vantaggi commerciali e strategici. Adesso la palla passa nel campo di Bruxelles. La trattativa è iniziata.
@barbadilloit