Musica. “Last Christmas” di George Michael

gm

E’ scomparso in casa il giorno di Natale, per un infarto, il cantante George Michael, già stella degli Wham!

Una beffa fetente, quella che proprio a Natale si trascina via la voce vertice delle colonne sonore natalizie. E lo fa giustappunto il 25 dicembre. Lui è George Michael e la ballata al sapore di renne e lucine natalizie è Last Christmas. La voce dentro il testo di un uomo guasto di amore, si scioglie nell’aria fredda della festa. Ma poi torna nella memoria della delusione:

I wrapped it up and sent it
with a note saying “I love you”
I meant it
now I know what a fool I’ve been
but if you kissed me now
I know you’d fool me again
Last Christmas
I gave you my heart

Il rosso del pulsare vivo del sentimento e delle festività, nel rimorso di aver donato il cuore a qualcuno che non lo voleva. Sono gli Wham e George Michael è il grido di un Natale malinconico, come ogni venticinque dicembre che si rispetti. L’album vende più di un milione di copie. De facto l’Annus horribilis della musica è il 2016: a gennaio il grande Duca bianco, David Bowie torna sulla “Life on mars”. Nello stesso mese Glenn Frey si ritira definitivamente in quel “Hotel California” dove gli Eagles lo pensano, un posticino tale dove puoi trovare stanze in abbondanza in qualsiasi stagione. Ad aprile, lo spiritello Prince Rogers Nelson, meglio noto come Prince, si dissolve nella mestizia della sua “Pioggia viola”. E poi novembre, che vede danzare il nostro “man” sulle note della fine di un amore; Leonard Cohen, con un cappello nero defluisce nei titoli di coda.

George Michael non è solo in Last Christmans, figura il simbolo, anzi il sex symbol degli anni ’80. Il periodo delle capigliature cotonate, le spalline nelle giacche e la struggente sonata Careless Whisper, un sassofono, un tormento e una preghiera. George Michael è gli Wham, una vita zeppa di eccessi e un coming out che arriva dopo un arresto per condotta immorale in un bagno pubblico di Beverly Hills.

George Michael è una decisa e notevole timbrica, la stessa che riesce senza tentennamenti di sorta a eseguire splendidamente Somebody to love dei Queen. Forse mezzo tono sotto, ma in fondo non si può urlare una domanda così grondante di pudore e dolore: “Can anybody find me somebody to love?”
Muore a cinquantatré anni a dicembre, il 25 dicembre e il nostro next Christmans sarà il first Christmans senza di lui.
“We want your voice.”

@isabellacesarin

@barbadilloit

Isabella Cesarini

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