Usa/3. “Trump peggio del terremoto”, se gli ottimati Pd sbroccano

sp1Donald Trump alla Casa Bianca è troppo per i nervi già tesi e scossi degli epigoni italiani del clintonismo che riescono nell’impresa eccezionale di inanellare una serie di figuracce – se possibile – pure peggiori di quella rimediata dagli analisti sapientoni.

Sta facendo discutere moltissimo la presa di posizione di Fabrizio Rondolino che s’auspica la fine del suffragio universale. E’ la reazione del ragazzino che, pigliati quattro gol dagli avversari, piglia il pallone e se ne va a casa pretendendo di abolire il gioco del calcio.

Peggio ha fatto la signora Argentin, deputata Pd, che ha bollato l’ascesa di Trump come una sciagura più nefasta persino del terremoto. E chiede pietà al suo intervistatore, perché altrimenti le affiorerebbero alle labbra solo parolacce. È inutile, ormai. L’autoreferenzialità dell’autocrazia del politicamente corretto ormai è in corto. E, soprattutto, non ammette mai di aver sbagliato. La colpa è sempre degli altri.

Non è il caso di continuare a cercare di sottoporre a Tso una sinistra che ormai s’è incollata alle poltroncine eleganti dei salotti buoni e si vergogna di sporcarsi le mani con i poveri cristi che bestemmiano dalla mattina alla sera. Lanciare fango sulla rabbia degli elettori è una ben triste consolazione. Perché le reazioni scomposte allo schiaffone rimediato dal regime del politicamente corretto sono deprimenti.

I maestrini non piacciono a nessuno, quando pigliano la penna rossa in mano pur sapendo di non avere proprio nulla da insegnare meno ancora.

Meglio le star del twitt che hanno scelto il silenzio. Magari per vedere come meglio posizionarsi.

@barbadilloit

Alemao

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