Cinema. Alle origini dei tabù e di Hollywood: come beffare la censura e fare film di successo

FrankensteinNonostante tra il 1930 e il 1934 la ferrea attuazione del  “Codice Hays“, prevedeva rigide censure contro tutte le immagini di violenza o di cattivo gusto, molte pellicole cinematografiche dell’epoca fecero la loro fortuna proprio grazie a queste scene particolari.

Gran parte dei film prodotti in questi anni, infatti, decantavano i fasti dell’era del Jazz, che era basata sul progresso e sulla libertà, e la censura era l’ultimo degli argomenti trattati.
Attraverso delle pellicole che hanno fatto la storia del cinema e’ possibile approfondire tutti questi argomenti considerati tabù.

 

Crimine & Violenza

“ I criminali non devono essere eroi’’, questo è ciò che si legge in uno dei primi principi del Codice Hays. Si tratta di un concetto inimmaginabile ai giorni nostri soprattutto in serie tv di successo come Dexter, Breaking Bad e House of Cards dove praticamente quello che viene glorificato è il personaggio peggiore. Ma al centro della filosofia del codice c’era l’idea che i cittadini rispettosi della legge dovevano essere ammirati, mentre non doveva essere dimostrato che i criminali riuscivano a cavarsela con le loro cattive azioni. In pratica tutto il contrario di quello che avviene nelle pellicole odierne ed in quelle pre-codice.

Non era raro, infatti, che in questi film venivano osannati i furbetti ed i  ‘’Bad boys’’ sono stati spesso dipinti come rubacuori come ad esempio quelli interpretati da Ricardo Cortez o Warren William. La giustizia inoltre non era sempre fatta come dimostra il film Employees’ Entrance (Entrata per i dipendenti del 1933) in cui la spregevole ma carismatica Mrs Anderson non subisce alcuna ripercussione per le sue cattive azioni. Per quanto riguarda le rappresentazioni di violenza i film pre-codice non si sono affatto risparmiati: pugni, colpi di pistole e abusi domestici erano dei temi sempre presenti.

Più interessante è però la sperimentazione pre-codice, soprattutto nella rappresentazione di personaggi criminali. Nemico pubblico (1931) è tra gli esempi più notevoli di film in bianco e nero che si allontana drasticamente dalle linee guida del Codice Hays.  La presenza di elementi di violenza si devono al fatto che esso si basa su un fatto di cronaca in cui l’attore James Cagney interpreta un gangster emotivamente complesso che è riuscito a colpire il pubblico in modo positivo. Nonostante il suo carisma rimane pur sempre un uomo della malavita che per sbaglio si ritrova dentro un ambiente malsano che lo segna caratterialmente in modo profondo fino alla sua inevitabile e raccapricciante morte. Le scene di violenza di questo film, a differenza di altri, hanno esaminato i problemi sociali e le radici del crimine in modo serio e approfondito ed il personaggio di Cagney ha segnato una netta evoluzione nella scrittura delle sceneggiature.

 

Gioco d’azzardo

Negli anni 30 il tema del gioco d’azzardo è stato uno dei più gettonati nel mondo dell’arte in generale e anche al cinema rappresentare giochi come il poker era considerato molto affascinante. Attorno ad esso si sono concentrate molte trame di film pre-codice, come in Smart Money (1931) dove Robinson e Cagney intrattengono il pubblico con la storia di un barbiere greco (Robinson) con la passione per il poker e un debole per le donne bionde. Sebbene il gioco d’azzardo in quanto tale non è stato bandito nel 1930 in America (in realtà, la Grande Depressione aveva portato ad una diffusa legalizzazione delle attività di gioco), l’argomento era ancora un tabù per gran parte della società, in particolare i religiosi. Non è una sorpresa che i realizzatori di film pre-codice abbiano giocato proprio sulla polemica del gioco d’azzardo costruendo trame interessanti.

 

Blasfemia

Forse l’esempio più lampante di blasfemia pre-codice si ritrova nella rappresentazione del complesso di Dio del Dr. Frankenstein nell’ adattamento del 1931. Il libro stesso è stato oggetto di controversie, ma l’esclamazione del dottor Frankenstein “Ora so come ci si sente ad essere Dio!” non è stata approvata dal Picture Production Code e per questo esso si colloca in questa categoria di film che non hanno seguito il codice.

@barbadilloit

Erika Castro

Erika Castro su Barbadillo.it

Exit mobile version