Tra i primi ad aderire all’appello di Nonno c’è Corrado Ferlaino, giovane dirigente di Fratelli d’Italia, che aveva lanciato la sua candidatura a sindaco di Napoli nelle primarie della destra napoletana che poi non si sono più svolte, facendo maturare – accanto alla candidatura già scontata di Lettieri in Fi – quella di Marcello Taglialatela in Fratelli d’Italia che al primo turno ha raccolto poco più dell’1% dei consensi.
Ferlaino spiega: “Destra Napoletana sarà un’associazione apartitica, aperta a tutti gli iscritti, simpatizzanti, militanti ed eletti di tutto il centrodestra e che si richiamino a quei valori comuni, condivisi e fondanti che si riscontrano nella storia e nella tradizione del Msi. Ci sono tante persone, anche tanti amministratori eletti nelle civiche a cui DeNa vuole offrire uno spazio di condivisione ideale e politica nell’ottica della meritocrazia. L’obiettivo è ripartire da un progetto comune ma non c’è nessuna intenzione di mettere su l’ennesimo partito d’area”.
Nonostante la sconfitta, a Napoli la base per ripartire c’è. “Alcune scelte, come quella di Fdi di presentare candidati di Casapound non ha pagato come i dati dimostrano. Nelle civiche c’erano Abbatangelo, Nonno, Cantalamessa che il risultato l’hanno portato a casa. La destra c’è. E sommando i voti di Prima Napoli, Fratelli d’Italia e Napoli Capitale di Enzo Rivellini, raggiungiamo il 10% che è lo zoccolo duro dell’elettorato di destra napoletano, fin dai tempi di Alleanza Nazionale. Questa è una base importante dalla quale ripartire”.
In coda un commento sul risultato elettorale di Fdi e sulle (mancate) primarie: “Non c’è stato dialogo all’interno del partito e Taglialatela, che dalla politica ha già ottenuto molto, è stato percepito dagli elettori come “politico di professione” e questo ha penalizzato Fratelli d’Italia. Speriamo ora che da Roma mandino un commissario a Napoli per fare ordine e per tornare ad avere un po’ di spazio nel partito che abbiamo fondato e che ci sta abbandonando”.