La rivista si occupa poi della città di Napoli dopo l’Unità d’Italia, con un articolo di Roberto Martucci dal titolo “Colpirono la Capitale per piegare un Popolo”: «Negli scritti stimolati dalle celebrazioni del Centocinquantenario, nel 2011, gli studiosi più avvertiti – scrive Martucci – hanno lasciato filtrare luci e ombre della conquista del Sud, senza però aprirsi a particolari riflessioni sulla città di Napoli… Per leggere qualcosa di più intrigante e, soprattutto per veder formulati gli interrogativi più scomodi, bisogna invece scorrere le pagine della storiografia straniera». Da qui poi una serie di riferimenti e di citazioni che confortano quanto sostenuto dallo scrittore leccese.
Tra gli altri scritti contenuti dal numero 102 de “L’Alfiere” segnaliamo inoltre quello di Guido Belmonte sugli esuli meridionali a Torino e il collaborazionismo filopiemontese e il racconto di Marco Plesnicar sui soldati italiani dell’armata imperiale nella prima guerra mondiale. Oltre che dall’articolo sulla “lezione sudista”, la guerra di secessione americana viene trattata anche da Gaetano Marabello con la storia del generale confederato Thomas Jonathan Jackson, “eroe di un altro Sud”. Infine, la consueta rubrica di recensioni librarie “Il sacco dell’orco” si occupa del libro di Franco Cardini su “Francesco Giuseppe”, della pubblicazione curata da Erminio de Biase di Marie Luise von Wallersee “La Valchiria di Gaeta” e dello scritto di Luciano Gentile sull’arte della pasticceria napoletana nel 1700: “La cucina del Sole”.
L’incontro di Melfi
Non solo rivista l’Alfiere anche logo sponsorizzatore di eventi di notevole interesse culturale, di una cultura sempre controcorrente.