Storia. Marcia su Roma: il cippo della discordia che divide Perugia

Dalle mele ai cippi… della discordia il passo è breve. Palazzo dei Priori, sede del Comune di Perugia, è scosso da un piccolo terremoto, causato non dalle migliaia di turisti accorsi per Eurochocolate, ma da un vecchio cippo che ricorda la Marcia su Roma.

Antemarcia Il 28 ottobre 1922, Benito Mussolini e i quadriumviri fanno del Brufani, elegante e centralissimo albergo perugino, il quartier generale della Marcia che avrebbe cambiato la Storia d’Italia. Novantadue anni dopo, nella rossa Umbria, farà certamente sorridere (o inferocire) sapere che Perugia è stata centro strategico e punto di raccolta per migliaia di squadristi. E il cippo di Ponte San Giovanni ricorda il passaggio delle colonne… verso l’Urbe.

Più luce! Ma i turisti conoscono questa storia? E’ la domanda che, sicuramente, si è

Perugia, 1922-2012. I manifesti di “Marciare su Roma”, miccia di una polemica che, da locale, divenne presto nazionale

posta l’amministrazione di centro destra, quando ha proposto di trasferire il cippo  al centro della rotonda di Ponte San Giovanni: più evidente agli occhi di chi passa, più illuminato. D’altronde, c’è poco da fare, anche quello è un monumento che testimonia vicende del passato locale.

Il PD non ci sta Non sappiamo dirvi come abbia reagito il sindaco “piddì” di Predappio, amministratore di sinistra che da tempo ha colto l’importanza dei natali di Benito Mussolini nel suo paese. Importanza storica, in primis, ma anche economica. A Perugia, invece, il PD storce il naso: “(…)Qualcuno riesce ad immaginare che nel 2015 in un Consiglio Comunale in Germania si chieda di ‘valorizzare’ e ‘illuminare’ al meglio un cippo commemorativo della Notte dei Lunghi Coltelli o dell’incendio del Parlamento del Reichstag ad opera di Adolf Hitler? Ovviamente no, sarebbe agghiacciante (…)” tuonano i consiglieri comunali Sara Bistocchi e Tommaso Bori, inorriditi dall’idea che quella pietra possa ricevere maggiore spazio di quello che già ha.

Perugia. Il cippo della discordia

Già tre anni fa  la politica locale era esplosa quando, al Brufani, in occasione del 90′ anniversario della Marcia,  lo storico Pietro Cappellari, insieme a Gabriele Adinolfi e a Claudio Pitti, aveva promosso “Marcia su Roma” (MsR), convegno incentrato sull’approfondimento (non sulla celebrazione) dell’evento. Iniziativa che suona come un “affronto” al centro sinistra, ai centri sociali e all’ANPI: nell’arco di pochissimi giorni, “MsR” è noto dalle Alpi alla Sicilia, con vari passaggi sui media nazionali e spazio a Porta a Porta. Pubblicità inaspettata e gratuita, che finisce per coinvolgere anche parte della cittadinanza, incuriosito dal tam tam mediatico. E il cippo?

La Perugia Assisi: “C’è una Marcia che la nostra città vuole commemorare: non quella fascista su Roma di Benito Mussolini, ma quella non-violenta verso Assisi di Aldo Capitani” continuano i consiglieri PD. Parole che, sulla stampa regionale, accompagnano foto del pezzo di pietra, semi sconosciuto a buona parte degli umbri fino a qualche giorno fa.

La risposta del sindaco Andrea Romizi non si fa attendere: “È un dato storico che il cippo sia stato messo oltre ottanta anni fa, e mi meraviglia che consiglieri o ex Assessori, ora parlamentari, che hanno governato nella nostra città si accorgano solo ora della (sua)  presenza“. Il primo cittadino aggiunge anche che “in commissione avevo chiesto un incontro pacato, come è poi stato, proponendo oltretutto di trovare un nome condiviso per l’intitolazione della rotonda; sarebbe stato un momento di conciliazione da entrambe le parti“.

E il nostro cippo? Continua a starsene lì, come migliaia di altre testimonianze dimenticate in un paese senza memoria come l’Italia. Potesse intendere e volere, non si sentirebbe offeso dalla diatriba comunale: è lì a ricordare un capitolo del passato che, culturalmente parlando, ha un ruolo chiave nella nostra Storia. Ruolo che, certo, merita di trovare spazio nelle dissertazioni accademiche, non in beghe da bar.

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