La polemica. Caro La Russa, chi furono i pavidi nella storia della salma del Re Soldato?

Ignazio La Russa
Ignazio La Russa

Ogni volta si crede di aver raggiunto il fondo dell’indignazione nei confronti di chi a suo tempo ci rappresentò, ed ogni volta ci si deve ricredere. Purtroppo.

Adesso apprendiamo da una intervista a Il Giornale del 17 luglio che quando Ignazio La Russa era ministro della Difesa nell’ultimo governo Berlusconi aveva in animo di riportare la salma di Vittorio Emanuele III sepolta al Cairo al Pantheon in occasione dei 150 anni della Unità d’Italia. Un significativo gesto simbolico per dire che la storia italiana è unica senza parentesi, tanto più che ormai avendo abolita una delle disposizioni cosiddette  “transitorie” della Costituzione gli eredi della fanuiglia Savoia possono circolare in patria. Lo possono i vivi, cioè personaggi dello spessore di un Vittorio Emanuele IV e di un Emanuele Filiberto, non può tornare la salma dell’ultino re, il Re Soldato?

Eppure, a quanto afferma Ignazio La Russa ciò non poté avvenire: “Chi ebbe paura della sua proposta?”, chiede l’intervistatrice. Risposta: “Prevalse la tipica pavidità italiana. La preoccupazione di eventuali polemiche da parte di chi non riesce a superare antichi pregiudizi ideologici che oggi suonano assurdi e ridicoli”.

La rivelazione. Ora fuori i nomi dei pavidi

Una vera rivelazione che aggiunge un nuovo tassello alla vera immagine del centrodestra (e chissà quanti altri particolari significativi ignoriamo…). Ma, caro onorevole La Russa non sarebbe  il caso di farci conoscere  nomi e cognomi di chi si opposte alla sua idea? Ci faccia questo piacere. Chi fu pavido? Il presidente del consiglio? Il ministro degli esteri? Il ministro degli interni? Il capo di Stato Maggiore della Difesa? Qualche consigliere diplomatico? Qualche alta carica dello Stato? Le componenti ex democristiane o ex missine? Fuori i nomi, onorevole, sia gentile! Ci faccia sapere chi si debba cancellare definitivamente dal nostro orizzonte politico. Chi fu colpito da questa sindrome di pavidità cialtronesca? Del resto un simile episodio si assommerebbe a tutti gli altri che rientrano in questa fattispecie e che chi votò centrodestra dovette subire, pentendosi di quanto aveva fatto e di conseguenza non votando più quella coalizione (spiegare certe sconfitte elettorali non è poi molto difficile…). Vuole che ne ricordiamo qualcuno?

La cosiddetta “restituzione” della stele di Axum per cui tanto si diedero da fare gli ex missini nonostante le autorevoli proposte alternative… Il baciamano e l’inchino del Cavalier Berlusconi al beduino Gheddafi,l’avergli concesso di sistemare le sue tende a Villa Pamphilj, l’aver accettato ida lui un vecchio moschetto 91 preda di guerra dei libici, l’avergli regalato la Venere di Cirene (con l’avallo della Sovrintendenza!) che il defunto dittatore non gradì affermando che non se ne faceva niente di “una statua senza braccia!” (e ora che fine avrà fatto?)… La chiusura e la liquidazione senza batter ciglio nonostante le proteste internazionali dell’Isiao ex Ismeo, la più prestigiosa istituzione orientalistica italiana, mentre enti veramente “inutili” sopravvivono a se stessi per decenni, dilapidando un inestimabile patrimonio di  archivi, biblioteche, musei, esperienze, iniziative… Aver dato il permesso di costruire all’interno di Villa Torlonia a Roma, con il suo stile e la sua architettura, l’orrido cubo nero del Museo della Shoa, quando vi erano altre soluzioni… Basta così? Ce n’è a sufficienza perché una persona di destra sia indignata e disgustata, non crede? Ci faccia allora sapere con chi altri ce la dobbiamo prendere.

Ora lei aggiunge che farebbe di nuovo quella sua proposta solo se ci fosse un “consenso trasversale” per evitare “strumentalizzazioni”.

Be’, oggi “consensi trasversali” avvengono già per questioni fondamentali: ad esempio sulla legalizzazione della cannabis o sulle cosiddette “unioni civili” (il cui unico scopo è quello di legalizzare  le cosiddette “nozze gay” non altro, visto che i matrimoni civili in comune invece che in chuesa esistono da sempre per gli eterosessuali). Vale a dire iniziative parlamentari in cui la componente di strumentalizzazione “ideologica” è altissima, anzi ne è la sola componente. Esponenti del centrodestra non si vergognano certo di appoggiare lotte  per quelli che secondo loro sono secondo la vulgata progressista “diritti civili”. Ora riportare in patria la salma dell’ultimo re d’Italia, dove i suoi discendenti possono ora vivere e circolare, non sarebbe una battaglia per i “diritti civili” di una nazione degna di questo nome? che recupera tutto il suo passato e non si ferma alla cosiddetta “resistenza”, che non vive soltanto di un odio che viene rinfocolato man mano che il ricordo potrebbe attenuarsi?

In Italia i caduti militari sepolti a Tripoli

Ed un’ altra – glielo suggeriamo – proprio come ex ministro della Difesa, potrebbe essere quella di riportare in Italia, al sacrario dei caduti d’oltremare di Bari (ad esempio), i poveri resti di 7800  soldati italiani sepolti nel cimitero di Tripoli, devastato già tre volte dai fanatici islamisti. Soldati che caddero durante l’ultima guerra e che rischiano di essere dispersi al vento e all’odio religioso , come alcune foto dimostrano. Così’ la patria tiene conto dei suoi figli? Ma l’Italia di oggi è una cosa assai diversa, degli altri si preoccupa, sono più importanti dei cittadini di ieri e di oggi. Ad esempio, vorrebbe riportare in superficie i resti dei poveri clandestini affondati davanti alle coste siciliane, persone di cui non si saprà mai il nome e che verranno sepolti in fosse anonime spendendo una cifra considerevole, ma non pensa e non si preoccupa dei resti dei suoi morti morti in Africa oltre 70 anni fa. La “carità cristiana” vale per i musulmani ma non per gli italiani? Una proposta “trasversale” o bipartisan come si usa dire oggi, caro onorevole, per queste iniziative che non sono demagogiche e buoniste non la otterrà mai, perché stiamo toccando il fondo della cialtroneria o della pavidità, veda lei. Tanto vale che la faccia da solo, allora, a momento opportuno. Il buon ministro Gentiloni non ha forse detto che prima o poi si dovrà andare in Libia a contrastare l’Isis? O abbiano capito male? Che ci perderebbe? Gliene sarebbero invece grati gli italiani che continuano  a credere in certi valori su cui tutti gli altri sputano sopra.

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Gianfranco de Turris

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