Chiesa. L’enciclica Laudato si’ e la critica alla modernità di Papa Francesco

Pope Francis's encyclicalL’enciclica Laudato Si’ è la seconda del pontificato targato Papa Francesco, ma la prima scritta interamente dal pontefice, su tematiche ambientali e ecologiche. Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il cardinale Turkson e per la prima volta un patriarca ortodosso, il metropolita di Pergamo, Zizioulas, uno dei più importanti teologi dell’ortodossia.

Dopo la pubblicazione dell’enciclica si sono registrate molte voci autorevoli fra le quali quella entusiasta di Obama, che si ripromette di parlare dei problemi riguardanti i cambiamenti climatici proprio con il pontefice, alla Casa Bianca a settembre.

L’enciclica si propone come corpus della dottrina sociale della Chiesa cattolica. Tratta molti temi differenti fra loro, in un’ottica di salvaguardia del Creato, in funzione del benessere umano. Secondo il Papa la crisi ambientale è una delle tante facce della crisi della modernità.

La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi”.

Il tema che emerge come principale al momento è la critica al consumismo, da Francesco legato a doppio filo alla finanza e che “crea un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti”. Questa è la vera causa della crisi e della povertà di molti contro il benessere di pochi, non l’incremento demografico. “Non mancano pressioni internazionali sui Paesi in via di sviluppo che condizionano gli aiuti economici a determinate politiche di “salute riproduttiva”, ma questo è solo uno spostamento del problema perchè “va riconosciuto che la crescita demografica è pienamente compatibile con uno sviluppo integrale e solidale. Incolpare l’incremento demografico e non il consumismo estremo e selettivo di alcuni, è un modo per non affrontare i problemi.” No quindi al controllo delle nascite, tramite ad esempio l’aborto (condannato in questa enciclica per l’ennesima volta) e si, piuttosto, alla revisione dei modelli di vita.

Il consumismo e il suo sfruttamento indiscriminato delle risorse planetarie sono fonte di distruzione dell’ambiente, di inquinamento di aria, terra ed acqua e conseguentemente del peggioramento delle condizioni di vita per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, che subiscono più di tutti i danni del modello economico odierno e delle guerre per l’approvvigionamento di nuove risorse.È prevedibile che, di fronte all’esaurimento di alcune risorse, si vada creando uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni.”

Le conclusioni della Laudato si’: “Se una cattiva comprensione dei nostri princìpi ci ha portato a volte a giustificare l’abuso della natura o il dominio dispotico dell’essere umano sul creato, o le guerre, l’ingiustizia e la violenza, come credenti possiamo riconoscere che in tal modo siamo stati infedeli al tesoro di sapienza che avremmo dovuto custodire. Molte volte i limiti culturali di diverse epoche hanno condizionato tale consapevolezza del proprio patrimonio etico e spirituale, ma è precisamente il ritorno alle loro rispettive fonti che permette alle religioni di rispondere meglio alle necessità attuali.”

Se i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore”.

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Francesco Filipazzi

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