20Giugno. Mantovano: “Manif? Le famiglie si riprendono spazi negati dalla politica”

Due manifestanti di Manif in piazza a Parigi
Due manifestanti di Manif in piazza a Parigi

Manca ancora qualche ora all’appuntamento con la prima iniziativa “italiana” di Manif pour tous. Sabato 20 giugno, a piazza San Giovanni a Roma, le famiglie scenderanno in piazza per rivendicare la libertà di educare i loro figli e contro le stringenti richieste che, da più parti, vorrebbero trasportare a scuola la teoria gender. Alfredo Mantovano, magistrato, già sottosegretario agli Interni ed ex parlamentare di Alleanza Nazionale e Pdl, spiega le ragioni profonde della manifestazione romana e del rinnovato protagonismo delle famiglie rispetto alla politica che, evidentemente, non dà risposte convincenti a genitori preoccupati.

Perchè bisogna scendere in piazza?

Alfredo Mantovano

Perchè la piazza è il luogo principale di esercizio della democrazia. Questo è certamente un discorso di carattere generale ma vale in modo specifico nel momento in cui le famiglie italiane, che oggi non hanno nessuna rappresentanza politica. È vero, c’è qualche singolo parlamentare valoroso a farsi carico delle istanze ma non c’è nessuno schieramento, nessun partito che si prenda carico delle loro esigenze. E non essendoci nessuno a cui delegare, occorrerà scendere in campo in prima persona. A questo punto le famiglie,  non potendo delegare agli altri, si impegneranno nell’iniziativa in prima persona. Non ci saranno sigle a piazza San Giovanni, ripeto, ma famiglie che intendono farsi sentire direttamente senza intermediari.

Manif pour tous è un’iniziativa “solo” cattolica, come sembra leggersi dalle righe dei media mainstream?

Non è che così, ci saranno le famiglie. Ma anche tanti altri rappresentanti di religioni e confessioni. Saranno in piazza persone, famiglie, mamme e papà di ogni credo. Dai musulmani agli ortodossi, ai pentecostali, ci sarà anche un messaggio della comunità ebraica. Manif pour tous non sarà un fatto legato esclusivamente a fattori di carattere religioso o confessionale.

Che pensa delle divisioni avvenute proprio nel mondo cattolico?

Da anni si sentiva l’esigenza di una manifestazione del genere. Adesso si è deciso di realizzarla, superando tutta una serie di grossi ostacoli dovuti al carattere stesso dell’iniziativa che comporta l’organizzazione spontanea di famiglie e supera tutti i discorsi relativi alle dinamiche delle singole sigle e associazioni. Peraltro, so per certo che se ci sono i vertici di alcune importanti realtà che hanno avuto atteggiamento cauto, tanti dei loro stessi associati sabato saranno in piazza a San Giovanni. Tutto ciò a sottolineare, una volta di più, la spontaneità di Manif pour tous Italia e la non dipendenza da quella o quest’altra sigla.

L’iniziativa di piazza San Giovanni sarà, evidentemente, un punto di partenza. Verso quali lidi?

No. Intanto il risultato che si intende conseguire nell’immediato è far riflettere le istituzioni che sulla famiglia non si gioca. Non si può imporre l’ ideologia gender nelle scuole, a partire dalle materne. Ciò significa, ancora, che il diritto e dovere di educare i figli incombe sui genitori e che a loro compete dare un modello educativo che possa far crescere meglio la prole. Con tutto il rispetto dei singoli, due genitori dello stesso sesso non garantiscono stesse opportunità che due genitori sesso diverso. All’orizzonte, poi, c’è una legge sulle unioni civili che intende parificarle al matrimonio. E in tal senso si va nella stessa direzione di chi intende trasferire l’ideologia gender tra i banchi di scuola. Il primo obiettivo di questa iniziativa sarà stabilire che le famiglie vogliono riappropriarsi del dovere e del diritto di educare e far capire tutto questo a chi ha importanti responsabilità istituzionali. Tutto ciò che arriverà dopo, su ogni altro piano, dipenderà da come andrà sabato.

Come andrà sabato?

Si tratta di una manifestazione spontanea, è davvero difficile fare previsioni, anche solo approssimative. Sicuramente, però, una cosa si può dire: sarà una grande festa di popolo, a Roma arriveranno in tanti, al di là di ciò che si può immaginare.

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Giovanni Vasso

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